Pioggia di critiche
Briatore all'attacco: "Università piattaforma di disoccupati". Monta la polemica
In una puntata di Cartabianca, dialogando con la conduttrice Bianca Berlinguer, Flavio Briatore aveva pronunciato frasi fraintendibili sul ruolo dell'istruzione nella società ed era finito nell'occhio del ciclone per aver sostenuto che, tra qualche anno, nessuno vorrà più impegnarsi in un mestiere. L'imprenditore, a qualche giorno di distanza dalla bufera, è tornato sull'argomento, ma le sue dichiarazioni hanno sollevato una nuova, accesa, polemica.
Pubblicando un video sul suo profilo Instagram, Briatore ha cercato di fare chiarezza, rendendo esplicito il suo punto di vista: "L'università? Per l'80% è una piattaforma di disoccupati. Dopo il liceo, mio figlio Nathan Falco verrà a lavorare con me e inizierà facendo il cameriere", ha detto l'imprenditore in relazione alle accuse di ipocrisia che gli erano state mosse. "Ho solo detto che il lavoro delle piccole mprese artigiane sta sparendo perché lo Stato non aiuta. Solo creando lavoro si abbatte la povertà. Rompono su mio figlio? Indipendentemente dalla sua posizione sociale, dopo il liceo viene a lavorare da me. Comincerà a fare il cameriere, non farà il padrone. Poi, dopo 6-7 anni, se merita farà il padrone. Comincerà a fare il cameriere, tutto lì", ha rincarato la dose.
Quindi la frase che ha fatto indignare, di nuovo, l'opinione pubblica: "Non dico che non si debba andare a scuola o all'università, che se per l'80% è una piattaforma di disoccupati. Tutto lì, tutto lì. Chi è contro, non ha capito". Anche oggi, in un'intervista rilasciata a Libero, l'imprenditore ha ripreso l'argomento: "Io dico che se il figlio vede che l’attività del padre, ad esempio la falegnameria, va bene, è incentivato da grande a portarla avanti e non andare all’università per trovarsi, come i numeri ci dicono, su una piattaforma di disoccupati. Se lo Stato aiuta le imprese, aiuta i giovani figli a portarle avanti. Gli istituti tecnici, una volta considerati luogo di svogliati, sono invece un' enorme risorsa che abbiamo e su cui lo Stato deve investire perché da lì uscirà la manodopera qualificata che terrà in piedi il nostro tessuto socio economico".