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Vittorio Sgarbi rincara la dose, a raffica su Calenda, Bonelli e Pd: "Si fo***no"

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Vittorio Sgarbi non indietreggia di un millimetro, anzi va al contrattacco. L'opposizione ha chiesto le sue dimissioni da sottosegretario alla Cultura dopo la serata inaugurale dell'Estate al Maxxi in cui il critico d'arte ha parlato di sesso con parolacce e volgarità, provocando la protesta di un gruppo di dipendenti del museo. "Se mi dimetto? Ahahahah, ma non scherziamo. Anzi rivendico tutto quello che ho fatto e detto. Se dovessi accettare il ricatto di alcuni dipendenti del Maxxi staremmo freschi" afferma Sgarbi al Corriere della sera. 

 

Il sottosegretario haa qualche sospetto per la protesta: "Come mai se ne vengono fuori 10 giorni dopo?". Insomma, visto che il presidente della Fondazione Maxxi è Alessandro Giuli, "di destra, questi signori radical chic ne hanno approfittato per strumentalizzare questa cosa". Sgarbi rivendica ogni parola, dettata dalla voglia di intrattenere: "Era uno spettacolo. C’era goliardia", "allora censuriamo anche Mozart, Lorenzo Da Ponte, Lucio Battisti, Franco Califano... ". In quanto alle proteste dei politici, ne ha per tutti, a partire da Carlo Calenda: "Perché la sua politica non è pornografia? Prima ha fatto un accordo con il Pd e Letta dandosi bacini e abbracci. Poi è andato da Renzi, da cui è poi stato ripudiato. Poi con chi mi devo scusare? Con Bonelli dei Verdi? Quello che sostiene la devastazione dell’Italia con tutte queste c... di pale eoliche. E c’è pure il Pd: si fot... pure loro", afferma Sgarbi. 

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