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Pier Silvio Berlusconi sbarca in politica? La soffiata di Verderami

Luca De Lellis

Tenere le redini di un impero in fase di transizione come Mediaset, o gettarsi nell'avventura ambiziosa e paludosa della politica. Pier Silvio Berlusconi ha di fronte a sè un bivio non di poco conto, decisivo per il futuro di Forza Italia e dell'azienda di famiglia. E, un pensierino sulla seconda strada citata, il figlio del Cavaliere lo ha fatto. Come raccontato da Francesco Verderami su Corriere della Sera, a Pier Silvio starebbe balenando l'idea di seguire le orme del papà, che nel 1994 da imprenditore di successo di lanciò nel mondo della politica, vincendo subito le elezioni. Al momento però sarebbe solo una suggestione, anche perché la scelta non è certo facile. Significherebbe dover dire addio a Mediaset, stravolgendo gli equilibri familiari che attualmente lo vedono a capo dell'impresa. A quel punto qualcuno, forse Marina, avrebbe il compito di sostituirlo. Ma in una fase così delicata e, soprattutto, dopo così poco tempo dalla morte di Silvio rappresenterebbe un azzardo.

 

 

Perché inseguire l'ignoto per abbandonare il noto, allora? Per raccogliere l'eredità del padre e dimenticare per sempre quel periodo in cui il Cavaliere, nel 2014 a margine della sentenza di condanna per Frode Fiscale e l'esclusione dal Senato, gli aveva chiesto di fare le sue veci. A quel tempo Pier Silvio non se la sentì, mentre Forza Italia attraversava uno dei momenti più bui della sua storia. Per ora il ministro degli Esteri Antonio Tajani sta tenendo botta alla guida del partito nelle vesti di traghettatore, ma è passato ancora troppo poco tempo dalla scomparsa del fondatore per tracciare una linea. Sul lungo periodo, però, ci sarebbe bisogno di qualcuno che abbia quel cognome per donare continuità a un partito che altrimenti si ritroverebbe senza identità e in evidente affanno.

 

 

Vedremo quale strada sceglierà l'ad di Mediaset per il suo domani. Ma non sarà certo una decisione avventata, perché ne va del futuro anche di migliaia di dipendenti e di tutti coloro che lavorano all'interno del partito.