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Dario Fabbri: chi c'è dietro il golpe fallito. Il ruolo di Surovikin con Wagner

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“Il tentativo della Wagner aveva qualche appiglio anche tra gli apparati a livello apicale”. Dario Fabbri, ospite di Agorà su Rai 3 venerdì 30 giugno, conferma le voci sul tentato colpo di stato in Russia di Yevgeny Prigozhin, il capo della compagnia di mercenari Wagner. Sarebbe stato aiutato anche da figure molto importanti dell’esercito russo “uno su tutti - di cui si discute tanto - il generale Surovikin che è stato (sembrerebbe) arrestato”, commenta il direttore della rivista di geopolitica Domino in rifermento alle indiscrezioni su Sergei Vladimirovič Surovikin, generale russo, comandante dal 2017 delle forze aerospaziali russe, dall'ottobre 2022 al comando di tutte le truppe e le forze militari russe impegnate nel conflitto in Ucraina.

 

Sul suo destino ora c’è tanta incertezza: “la figlia ieri ha negato, ma tutte le fonti invece dicono di si. Perlomeno è stato interrogato, è stato torchiato dalle autorità russe”.  L'analista esperto di America e Medio Oriente poi rivela una notizia arrivata questa notte direttamente da oltreoceano: “la Cnn sostiene che – Surovikin - sia addirittura un membro della Wagner, quindi un membro sotto copertura del gruppo”. Ma è pur sempre uno scenario nato negli Stati Uniti quindi lo stesso Fabbri sottolinea “prendiamola con le pinze”.

 

Tornando al mancato colpo di Stato, il giornalista ribadisce: Prigozhin è partito “occupando Rostov sul Don, chiedeva li l’intervento del ministro dicendo 'altrimenti arriviamo fino a Mosca' poi da lì tutto diventa meno chiaro”. Gli interrogativi sono gli stessi da giorni: “perché si sia fermato esattamente a 200 km dalla capitale? Quali scontri reali ci siano stati con le forze armate russe?” e in più qual è stato l’errore fondamentale del capo della Wagner? “A me pare che Prigozhin non abbia specificato in nessun modo cosa volesse fare della guerra” sottolinea Fabbri. Alla fine del suo intervento suggerisce che le cose sarebbero potute andare in modo diverso: “Penso che al contrario se l'avesse specificato, l'opinione pubblica russa qualcosa l’avrebbe compresa e poteva scegliere da quale parte stare, così anche il resto degli apparati”.

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