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Elly Schlein "dilettante", la frase che scatena lo scontro a Omnibus

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“Sono quattro mesi che, anche in questa trasmissione, cerchiamo di capire dove Elly Schlein vada a parare e ancora non abbiamo inquadrato il tipo di leadership” inizia così il duro giudizio di Mario Lavia, ospite venerdì 30 giugno di Omnibus su La 7. Il giornalista de Linkiesta, alla domanda della conduttrice Alessandra Sardoni sul percorso e su come stia andando l’opposizione parlamentare targata Schlein, risponde: “per la sua formazione politico, culturale e umana ha un problema con le istituzioni” e specifica “non vede le istituzioni come il principale campo di battaglia”. Lavia motiva le sue parole, la dem si sente “molto più a suo agio con le piazze, con le proteste: va ovunque, quasi tutti i tipi di proteste. E secondo me fa un errore”.

 

Ma non finisce qui. “Secondo me è un problema di dilettantismo. Di agenda non preparata” perché, spiega il giornalista, “non è possibile che un leader di partito vada tre giorni a Bruxelles. Non si sta tre giorni a Bruxelles” mentre “in Italia c'è una seduta così importante e ieri c'era un'altra seduta importante che era sulla conversione in legge del decreto lavoro”. A questo punto in soccorso della segretaria del Partito Democratico interviene la giornalista Chiara Geloni: “Ieri c’era!”, tuona in collegamento. “E allora però doveva intervenire. E invece è intervenuto Conte” fa notare Lavia. “E’ intervenuto Scotto che aveva seguito il dibattito per il Partito Democratico” ribatte Geloni. 

 

Lavia però ormai ha perso ogni freno e continua il suo ragionamento. “Doveva intervenire lei che è la segretaria del Pd!” e, mentre Geloni rimane stupita dall’obiezione, il giornalista chiude il suo duro giudizio. “La gente vede in televisione un servizio di un minuto” e “vede Meloni o il ministro di turno, poi vede Conte. E Schlein dov'è?” domanda a cui non risponde nessuno. Lavia poi chiude ogni possibile contestazione: “non è che si può pensare che queste cose non contino. La leadership si deve manifestare anche in Parlamento”.

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