Cartabianca, Orsini spiazza Berlinguer: "Putin ha fatto un test"
Vladimir Putin esce "enormemente rafforzato" dal fallito golpe di Yevgeny Progozhin, in primis perché nessuno in Russia ha provato a ucciderlo o a esautorarlo in quelle ore drammatiche. Alessandro Orsini lo ha affermato nel corso di Cartabianca, il programma condotto da Bianca Berlinguer su Rai 3 nell'ultima puntata della stagione, mercoledì 28 giugno. "L'esercito ha agito in maniera compattissima accanto a Putin", afferma il controverso prof secondo cui è plausibile pensare che il capo del gruppo Wagner volesse fare un colpo di Stato, e adesso cambia versione per salvarsi la vita. "Sono incline a pensare questo. È possibile anche che Progozhin non volesse fare un golpe ma poi gli eventi hanno preso un'altra piega" che ha reso il tentativo inevitabile. Insomma, dopo che Wagner ha sparato contro i russi la situazione è precipitata.
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Ma perché la situazione in Russia è esplosa in questo modo? "Prigozhin si è ritrovato solo. Il grande conflitto era in realtà tra lui e il ministro della Difesa Shoigu e il Capo di Stato maggiore" Gerasimov. "Prigozhin è abituato al sangue e ai massacri, può aver perso il contatto con la realtà. Quello psicologico è un elemento da considerare", argomenta Orsini che sul destino del capo di Wagner afferma che è improbabile che Putin lo faccia assassinare, quantomeno nel breve periodo. Il motivo è che il gruppo militare è fondamentale per i russi anche in altri scenari, come in Africa. "A volte questi grandi oppositori diventano elementi di stabilizzazione, molto dipenderà da come si comporterà Prigozhin", spiega il prof.
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Ma come ne esce il presidente russo? "Se dobbiamo basarci sull'evidenza empirica, Putin esce enormemente rafforzato da questa vicenda. Ha fatto un test: nessuno ha provato ad assassinato, nessuno è sceso in piazza per rovesciarlo, l'esercito è stato al suo fianco". Insomma, la "leadership autorevolissima", dice Orsini, non è mai stata messa in discussione anche mentre i carri armati di Wagner avanzavano verso Mosca. "Se fosse stata vera la narrazione occidentale, i russi avrebbero dovuto cogliere la palla al balzo per scendere in piazza e spodestarlo", conclude Orsini.