per le offese a meloni

Saviano, il giudice lo gela: no a Meloni al processo. Poi nuovi insulti: "Disprezzo"

È stata respinta dal giudice monocratico di Roma la richiesta avanzata dalla difesa di Roberto Saviano di sentire in aula, come assunzione di nuovi mezzi di prova, la premier Giorgia Meloni nel procedimento che vede imputato lo scrittore per diffamazione nei confronti del presidente del Consiglio. Insomma, nessuno show in aula. I fatti sono quelli relativi alla puntata di Piazzapulita, su La7, a dicembre 2020 sul tema dei migranti in cui Saviano aveva chiamato "bas***d" la leader di FdI. All’udienza di oggi sono stati ascoltati in aula il giornalista Corrado Formigli e il portavoce di Amnesty Italia Riccardo Noury. "Dopo l’intervista a Saviano nessuno ha chiesto rettifiche o mandato diffide - ha detto il conduttore di Piazza Pulita rispondendo a una domanda del difensore, l’avvocato Antonio Nobile - né tantomeno è stata chiesta la rimozione del video". Presenti a piazzale Clodio in solidarietà con Saviano fra gli altri la scrittrice Michela Murgia e la compagna della leader Pd Elly Schlein, Paola Belloni.

 

"Se qualcuno ti querela deve dire davanti al giudice per cosa si duole. Trovo l’atteggiamento molto fragile" ha detto  Saviano che al termine dell’udienza rincara la dose. Interpellato sull’espressione usata nella trasmissione, lo scrittore ha ribadito: "La mia è stata una valutazione molto precisa - ha proseguito lo scrittore -, cioè il disprezzo verso persone che dinanzi alla morte in mare, usavano quei termini. Quando vedo quella madre del servizio a Piazza Pulita che dice 'lost my baby' io dico: ’ba***rdi come avete potuto? Come avete potuto permettere in questi anni questi toni? Questo odio verso persone come questa donna che ha appena visto il bambino affondare e affogare?' Quindi me è stata certamente una dichiarazione emotiva, ma anche razionale".