In Onda
Gianrico Carofiglio, "Culturalmente arretrati": la frase sulla Russia accende la polemica
La guerra tra Ucraina e Russia si gioca anche sul campo dell'informazione. Dopo la tentata marcia su Mosca organizzata da Yevgeny Prigozhin, il leader delle milizie private della Wagner, lo scontro tra le diverse versioni dei fatti che circolano sui media sono state al centro del dibattito proposto a In Onda, il programma di approfondimento e di attualità di La 7. A commentare l'insurrezione che ha fatto tremare il Cremlino è stato Gianrico Carofiglio. I conduttori David Parenzo e Concita De Gregorio hanno chiesto al loro ospite un parere sulle potenzialità dell'informazione anche dove opera la censura. Le parole dello scrittore, però, hanno sollevato un vero e proprio polverone.
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"Un regime come questo, che da vent'anni filtra tutte le informazioni, può cadere oggi grazie alle nuove comunicazioni, grazie alla presenza di fonti diverse?": così Parenzo ha dato il via al dibattito, spostando il baricentro del discorso sulle modalità con le quali la Russia gestisce e diffonde le informazioni. Gianrico Carofiglio ha risposto subito: "Io credo che, anche se le informazioni si diffondono, la situazione della Russia, che non è la situazione delle città, è quella di un territorio sterminato, di gente in condizioni economiche disperate, socialmente e culturalmente arretrati. Faccio fatica a pensare che possa esserci una rivoluzione che rovesci la dittatura che c'è". Sul paragone con le cosiddette primavere arabe, le rivoluzioni sorte dal 2010 nei paesi di lingua araba per stabilire diversi giochi di potere rispetto a quelli al tempo in vigore, ha detto: "Si trattava di situazioni diverse. Territori più piccoli e una maggiore capacità nei centri urbani di andare a interferire nei processi di formazione del potere e del consenso. Cosa che in Russia non è possibile".
L'intervento di Carofiglio, che ha subito fatto il giro del web, ha attirato non poche critiche. Su Twitter alcuni utenti si sono indignati e hanno puntato il dito contro lo scrittore ed ex magistrato. "Marx fece lo stesso identico discorso. Mancanza di cultura/nessuna rivoluzione. Era il 1800. Ora, che Carofiglio lo emuli risulta assai ridicolo", "Perché sono colti quelli che leggono i suoi libri vero Carofiiglio?", "Credo sia il caso di avere in mano una statistica di quanti ingegneri sforna per ogni 100.000 abitanti la Russia, e confrontarlo con l'Italia. C'è da vergognarsi Carofiglio", si legge sui social-network.