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Tagadà, la profezia di Paolo Mieli sul futuro della Russia: cosa farà Putin

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Crisi in Russia, il mancato golpe lascia aperti scenari inquietanti sul futuro del Cremlino. Se n'è parlato nel corso della puntata di Tagadà in onda il 26 giugno su La7. In collegamento c'era anche Paolo Mieli. La firma del Corriere della Sera ha fatto capire che a Mosca la partita per il potere è ancora apertissima. A meno che Putin non riesca a eliminare fisicamente tutti i suoi contendenti.     

 

 

    

"La leadership di Putin è scalabile -  ha detto la firma del Corriere della Sera - Quindi tra i 4 protagonisti di questa vicenda che sono Putin, Shoigu, Gerasimov e Prigozhin uno o due devono essere ammazzati secondo la logica di chi conosce la letteratura perché anche ammettendo che 2 di loro siano rimossi (Shoigu e Gerasimov per esempio) loro hanno visto che la leadership è scalabile quindi non è garantito che non ci riprovino meglio di come ha fatto Prigozhin. Quindi questa è una partita che si chiude col sangue oppure rimarrà aperta fino a quando non verrà tentata una seconda o una terza scalata. E' stato dimostrato che si possono fare anche più di mille chilometri per arrivare a Mosca senza che nessuno ti disturbi. Nella Russia di oggi un ammutinamento in una città fondamentale come Rostov viene accolto da applausi e abbracci, i capi dei congiurati chiacchierano amabilmente con quelli che dovrebbero essere i bersagli della congiura, poi si può fare tutta la strada fino a Mosca e fare lo spargimento di sangue che questa volta è stato evitato. Ma la prossima volta non sarà evitato. O Putin ha la forza di toglierli di mezzo tutti e tre oppure sarà a rischio per il resto dei suoi giorni".           

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