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Harry e Meghan, anche il Wall Street Journal li stronca: "Sono un flop". Ecco perché

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Il principe Harry e Meghan Markle hanno lasciato il Regno Unito due anni fa con l'obiettivo di dire addio alla vita da reali e di trasformarsi in attori hollywoodiani di successo. Qualcosa, però, non è andato per il verso giusto. Dopo essere stati bocciati dai tabloid britannici, anche il Wall Street Journal, un quotidiano internazionale pubblicato a New York, dedica ai duchi di Sussex un lungo articolo e stronca in toto la loro startup Archewell. Stando a quanto scritto sul giornale americano, la coppia sarebbe un vero e proprio flop.

 

 

Sono arrivati nel sud della California tre anni fa con i titoli di duca e duchessa e alla ricerca di una nuova vita, ora Harry e Meghan devono fare i conti con una fortuna avversa. Dopo la battaglia scatenata dai tabloid inglesi, arriva anche la stoccata di un celebre quotidiano americano, il Wall Street Journal. Secondo fonti affidabili, sia Spotify che Netflix considerano i duchi di Sussex non sufficientemente produttivi. Non è un caso, infatti, che Spotify li abbia licenziati dopo solo dodici puntate del podcast Archetypes. 

 

 

Il motivo? L'incompetenza. "Harry e Meghan hanno prodotto un flop a Hollywood: loro stessi", recita il titolo del quotidiano, condannando Harry e Meghan a un destino nefasto. Né Meghan né Harry hanno esperienza come produttori. Nessuno dei due sa guidare una casa di produzione. Buone idee ma pessime capacità di realizzarle: è questo il succo delle dichiarazioni di chi lavora o ha lavorato in Archewell.

 

 

Un progetto, ad esempio, riguardava uno show sulla disinformazione. I responsabili della piattaforma hanno chiesto ai loro datori di lavoro se sarebbe stato un film o una serie, se loro sarebbero comparsi, chi lo avrebbe presentato, che taglio avrebbe avuto, se Meghan avrebbe discusso il suo rapporto con i tabloid inglesi e molte altre domande alle quali i duchi non hanno saputo rispondere. E così anche quella che poteva sembrare una proposta valida è finita nella lista delle idee rimaste sulla carta. 

 

 

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