Rai, Paola Ferrari non versa lacrime per l'addio di Fazio: “Circolo di radical-chic di sinistra"
“Io sono una femminista di destra”. Parla così Paola Ferrari, giornalista Rai ed ex conduttrice della Domenica Sportiva, nel corso di un’intervista al sito di Nicola Porro. Il volto noto della tv di Stato non ha paura di manifestare le proprie idee: “Non sono per le quote rosa, anche se ho partecipato a due gruppi parlamentari con il ministro Prestigiacomo delle Pari Opportunità, ma allora c’era una situazione in cui la presenza femminile in Parlamento era al 7,8 per cento, bisognava smuovere le acque. Io sono in Rai da 33 anni, quindi ho visto cambi di ogni tipo. Io vengo da una televisione pubblica in cui il primo canale era della Dc, Rai2 del Partito Socialista e Rai3 di quello Comunista. Adesso, in realtà, vedo una pluralità. Giorgia Meloni è una donna tenace, con un rigore culturale e intellettuale molto forte. Mi è sembrata diversa da tanti politici che si sono alternati negli anni, proprio per la sua integrità a livello culturale. Mi è anche sembrata la donna che tiene più la schiena dritta, cosa che mi insegnò Enzo Tortora. Per questo, l’ho sempre ammirata. Da donna e da madre, valori che per lei valgono moltissimo, le sono vicina per le difficoltà che può avere”.
Briatore a valanga: travolge Schlein e Fazio. Boato in studio
Ferrari viene pure interrogata sull’addio di Fabio Fazio, che ha lasciato la Rai e il suo Che tempo che fa: “La trasmissione era un circolo di radical-chic di sinistra, dove si vedevano sempre le stesse facce. Sicuramente, non mi sento di definire sfortunato o bistrattato uno che guadagna 2 o 3 milioni di euro all’anno, dove potrà esprimersi da un’altra parte. Piuttosto il caso di Nicola Porro, che faceva Virus alla Rai, fu uno di quelli in cui non c’era nessun motivo valido per chiuderlo, anche perché il programma andava bene. Su Fazio non verso molte lacrime, ha cercato di portare avanti un’egemonia di pensiero di sinistra in Rai. E l’ho vissuto sulla mia pelle”.
"La partigiana è già scesa dalle montagne", Littizzetto travolta dai social
“Questa egemonia - tuona la giornalista - l’ho vissuta già dai tempi della diatriba con Ilaria D’Amico. Lei era di sinistra e improvvisamente tutto il centrosinistra creò un personaggio D’Amico, mentre io ero quella brutta di destra. Me ne hanno fatte di tutti i colori, per anni, ho dovuto sopportare body shaming contro di me, solo con l’obiettivo di screditarmi perché di centrodestra”. La chiosa è su altri colleghi: “Lucia Annunziata? Sinceramente, mi dava più fastidio Fazio. Se vado dall’Annunziata e mi provoca, io posso rispondere, anche litigarci con un dibattito spigoloso. Non mi piace, invece, quando c’è il senso di sufficienza e superiorità che hanno le persone radical-chic. Gramellini e Annunziata sono più persone d’attacco, mi piace molto di più confrontarmi con loro”.