Sottomarino fatale

Titan, la zia di Suleman Dawood: “Terrorizzato dal viaggio”. Ecco cosa ha tradito il 19enne

Suleman Dawood è uno degli uomini morti nell’implosione del sottomarino Titan, le cui ricerche nell’Oceano Atlantico non hanno dato l’esito sperato. E la sua è una storia tragica, visto che non aveva alcuna intenzione di imbarcarsi nel sommergibile e fare l’esplorazione verso il Titanic. Il diciannovenne era uno studente della Strathclyde University di Glasgow, ed è andato in profondità insieme a suo padre Shahzada Dawood, imprenditore pakistano, figlio a sua volta di Hussain Dawood, uno degli uomini più ricchi del Paese e tra i nomi di spicco dell’industria locale, soprattutto quella del settore dei fertilizzanti e dei pesticidi, nonché di vari prodotti chimici. I Dawood vivono nel sud-ovest di Londra e Suleman, amante del cubo di Rubik e giocatore di pallavolo, si era da poco diplomato in una scuola del Surrey.

 

 

E la zia del ragazzo ha svelato un particolare inquietante in un’intervista alla Nbc News, realizzato poco prima che venissero ritrovati i rottami del sommergibile Titan. “Suleman era terrorizzato dal viaggio. Ci aveva espresso le sue preoccupazioni sulla missione e non era molto in vena di partire, ma aveva acconsentito solo perché era importante per il padre Shahzada, ossessionato dal Titanic. E alla fine per il giorno della festa del papà ha accettato per accontentare il genitore. Adesso resterà nella storia dopo questa tragedia”. Parole amare, che raccontano la storia di uno dei cinque deceduti nel disastro subacqueo.