L'attacco
Concita De Gregorio e i soliti veleni. "Disastro": l'intervento choc su Berlusconi
"Di tutto quello che si può dire, che si potrebbe dire e che si è detto, sopra ogni cosa c’è il tema delle donne": così inizia l'intervento di Concita De Gregorio sulla scomparsa di Silvio Berlusconi, lo statista che rimarrà nell'iconografia dell'Italia per aver rivoluzionato la politica, la tv e lo sport. Sebbene, come ammette lei stessa, ci fossero molti aspetti dell'ex premier da considerare e su cui argomentare, la giornalista ha scelto di dedicare la sua rubrica su Repubblica a una narrazione sterile, chiamando in causa la compagna del fondatore di Mediaset, Marta Fascina.
"Sopra ogni cosa c’è il tema delle donne. Che lo hanno detenuto dall’inizio alla fine, che sono state il suo vanto e il suo tallone d’Achille, donne che ha contribuito grandissimamente, definitivamente a trasformare in poster, in figurine intercambiabili, in “gradevoli presenze”, in premi produzione e doni da dare in dote ai vincenti, merce che facilita gli affari, gratifica gli eroi, come corpi. Un ristoro, un benefit. E’ stato un disastro, quello che ha fatto in quarant’anni: un disastro epocale da cui il compito adesso è uscire", ha scritto De Gregorio e firmato una sentenza non molto rispettosa nei confronti della famiglia del Cavaliere.
Poi la giornalista ha sferrato l'attacco più duro: "Alcune hanno infine mostrato di avere qualità che esorbitavano i poster appiccicati sui finestrini dai camionisti, sono diventate leader di partito. Bravissime, alcune, persino. Strateghe". "Sono state le donne, alla fine come la moglie al principio, a dargli scacco. Le ultime. Quelle che tenevano per lui il cellulare e filtravano le telefonate, quelle che si sono fatte sposare in finte nozze alle quali tutti i notabili del regno, hanno partecipato. Come se fosse vero. Nessuno che abbia detto: ma davvero? Come se la Signora, l’ultima dama, fosse la padrona. Perché questa è sempre stata la storia: la moglie, vera o finta che sia, porta in segreto la danza. Una pessima manifestazione di intenti, una cultura patriarcale e retrograda, tuttavia celebrata e condivisa. Ora si tratta di rimediare", ha chiosato la scrittrice, alludendo alla compagna del Cav e dando sfogo ai soliti veleni.