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In Onda, Senaldi spiazza De Gregorio: "Non ci chiediamo se Zelensky...".

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La missione in Tunisia della premier Giorgia Meloni, della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e del primo ministro olandese Mark Rutte si concretizza in un memorandum d'intesa da firmare entro giugno per rilanciare il partenariato bilaterale con il presidente Kais Saiede e convincelrlo ad accettare i prestiti - e le riforme - del Fondo monetario internazionale. La delicata partita è a centro del dibattito a In Onda, il programma condotto da Concita De Gregorio e David Parenzo su La7. Cosa fare con la Tunisia?" Il punto non è se dare i soldi a uno cattivo o a uno buono, il punto è se tenere la Tunisia sotto una vaga sfera di controllo dell'Occidente o se regalarla alla Russia e alla Cina che sono pronti a prenderla, una economicamente, l'altra militarmente", spiega Pietro Senaldi. 

 

Il condirettore di Libero fa un parallelismo con il rapporto tra Occidente e Ucraina. "Non ci chiediamo se Zelensky sia una brava persona, noi difendiamo il popolo ucraino a prescindere dalle qualità umane e politiche" della leadership, che "era molto contestata". I conduttori contestano che a Kiev non c'è una dittatura o un regime. "Stiamo difendendo il fatto che l'Ucraina un domani entri nella Nato, nella Ue e nello schieramento occidentale", ribatte il giornalista, "vogliamo regalare tutta l'Africa alla Russia, dove c'è la Wagner? Non sono lì per un campo estivo", afferma Senaldi. 

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