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Bruno Vespa sotto attacco per il Forum in masseria, Sallusti silenzia i "rosiconi"
I rosiconi in servizio permanente effettivo ora se la prendono anche con Bruno Vespa. Il Forum in Masseria evidentemente fa imbestialire chi ne è escluso, non certo per volontà del conduttore di Porta a Porta ma per l'esito delle urne, dato che se la sinistra avesse vinto le elezioni alla kermesse pugliese oggi ci sarebbero Enrico Letta e i ministri del Pd. Si immagina ben contenti. Le polemiche sulle interviste alla premier Giorgia Meloni, al vicepremier Matteo Salvini e ai vari ministri del governo vengono smontate oggi sulla prima pagina di Libero, su cui campeggia l'editoriale del direttore Alessandro Sallusti.
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Vespa conduce in Rai dal 1996 la sua trasmissione che è diventata la Terza Camera dello Stato a prescindere da chi c'è a Palazzo Chigi. E da tre anni Vespa organizza il forum estivo nella masseria vicino a Manduria, in Puglia, e nessuno ha avuto niente da ridire "fino a che nei giorni scorsi non si sono appalesati su quel palco i nuovi protagonisti della politica italiana, Giorgia Meloni in testa. Personalità che non sono state nominate da Vespa, bensì sono state elette dagli italiani. Apriti cielo, su Bruno Vespa la sinistra ha aperto un processo politico con una generica accusa che potrebbe essere riassunta in 'abuso ed eccesso di bravura e celebrità'", si legge nell'articolo.
Insomma, se le elezioni politiche le avesse vinte il Pd oggi a Manduria "ci sarebbe stato Enrico Letta e i giornali ne avrebbero raccontato le gesta invece di inseguire inesistenti conflitti di interessi del padrone di casa che data la chiara fama non ha certo bisogno di pubblicità occulta". Vespa è un'istituzione, "gran giornalista e gran cerimoniere della democrazia", e il "rosicare della sinistra ha superato il livello di guardia, qui siamo davvero alla caccia alle streghe e ai suoi tragici falò", conclude Sallusti.