Ucraina, Lucio Caracciolo sul nodo Crimea: "Putin può perdere la guerra"
Lucio Caracciolo è convinto che non sono gli Stati Uniti quelli che potranno mettere fine alla guerra in Ucraina. Il direttore della rivista di geopolitica Limes è intervenuto a RaiNews 24 per commentare gli ultimi scenari del conflitto. L'escalation di questi giorni, ad esempio con la distruzione della diga di Nova Kakhovka, sembra irrefrenabile. "La guerra non ha limiti, quando comincia può andare in espansione finché la politica non decide di fermarla. Qui la politica sono i leader ucraini e russi, non sono certo gli Stati Uniti a poter imporre la pace", spiega il giornalista. Le due parti hanno ancora risorse per continuare la guerra a lungo, dice Caracciolo, e anche "per rischiare una sua estensione".
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Scenari per nulla confortanti e che non sembrano giocare a favore dell'Ucraina. "Non si può immaginare uno scontro frontale decisivo per Kiev, se l'Ucraina vuole vincere deve colpire in maniera imprevedibile, con un obiettivo". Quale? L'unica possibilità per Volodymyr Zelensky di uscire vincitore dal conflitto è "interrompere la connessione tra la Crimea e la Federazione russa e tra le aeree ucraine occupate dai russi", spiega Caracciolo.
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Cruciale è la diga di Nova Kakhovka. La responsabilità dell'attacco al momento non può essere verificata, afferma l'esperto. Ma in questo frangente contano di più le possibili conseguenze. "La più importante è l'interruzione di acqua dolce dal Dnepr alla Crimea - spiega Caracciolo - se questa rimane senz’acqua tenerla per l'occupante russo sarà molto difficile". Se questo dovesse accadere, "potrebbe essere una delle cause necessarie a determinare la sconfitta" di Vladimir Putin, conclude il giornalista.