Dritto e rovescio, Cruciani sbotta: "Pezzi di m...". Scontro sui poliziotti di Verona
La vicenda di Verona rischia di gettare discredito su tutte le forze dell'ordine. Quello che emerge dall'inchiesta che ha portato all'arresto di cinque poliziotti per violenze in questura e altri 17 indagati è inquietante, con intercettazioni e testimonianze choc. Se ne parla nel corso della puntata di giovedì 8 giugno di Diritto e rovescio, su Rete 4. Giuliano Granato di Poter al popolo è d'accordo con la tesi, sollevata a sinistra, che con il governo di Giorgia Meloni "tornano i manganelli", come sintetizza il conduttore Paolo Del Debbio. L'esponente della sinistra più movimentista elenca tutte le inchieste per violenze e abusi nelle caserme, nelle questure e nelle carceri, dipingendo uno scenario che fa indignare Giuseppe Cruciani.
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Chi ha la divisa e si macchia di certi reati "andrebbe cacciato", premette il giornalista e conduttore de la Zanzara, su Radio 24. "Granato però fotografa una situazione che è quella che gli italiani quasi devono avere paura della polizia e delle forze dell'ordine, ma non è così". Insomma, non "c'è un virus della tortura che si è diffuso tra le forze dell'ordine" ma il "90, 99% dei poliziotti, dei carabinieri e delle guardie carcerarie sono persone oneste che fanno il loro lavoro".
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In precedenza sono andate in onda le intercettazioni choc dei poliziotti che si vantavano di violenze e abusi. "Abbiamo visto nel servizio che questi sono dei pezzi di m..., vogliamo dirlo in maniera chiara, vanno presi e vanno colpiti - conclude Cruciani - ma non esiste un virus della tortura. Il ministro Nordio, così chiudiamo la discussione, ha detto che non verrà cambiato il reato di tortura, chi dice il contrario fa demagogia contro il governo di centro-destra".