il caso
Dritto e rovescio, l'affondo del ministro Lollobrigida sui poliziotti indagati a Verona
Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha rilasciato un’intervista a “Dritto e Rovescio”, il talk su Rete 4, giovedì 8 giugno. Il conduttore, Paolo Del Debbio, gli ha chiesto di commentare le torture e le umiliazioni (riprese dalle telecamere di sorveglianza) di alcuni poliziotti della Questura di Verona su diversi fermati. Lollobrigida prima ha espresso ferma condanna di comportamenti “lesivi anche dell’immagine della polizia” e poi ha puntualizzato: “Le intercettazioni emergono da indagini che durano da 9 mesi, cioè prima che si insediasse questo governo. Ciò dimostra che se c’è un esecutivo di destra, i criminali, anche all’interno delle forze dell’ordine, vengono fuori e vengono perseguiti. E spero che siano perseguiti fino a una condanna esemplare qualora ciò che sia stato riscontrato dalle intercettazioni dovesse configurarsi come reale".
Dunque, il cognato della premier Giorgia Meloni ha azzerato le insinuazioni di un aumento del ricorso all’uso della violenza a causa di un governo di destra: “Che sia chiaro: siamo garanzia di legalità. E sottolineo un'altra cosa: queste indagini le hanno fatte i poliziotti stessi, sono loro che hanno portato alla luce le mele marce al loro interno. Io ringrazio non i pochi che commettono crimini ma i tanti che evitano che essi accadano”.