Dritto e rovescio, l'affondo del ministro Lollobrigida sui poliziotti indagati a Verona
Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha rilasciato un’intervista a “Dritto e Rovescio”, il talk su Rete 4, giovedì 8 giugno. Il conduttore, Paolo Del Debbio, gli ha chiesto di commentare le torture e le umiliazioni (riprese dalle telecamere di sorveglianza) di alcuni poliziotti della Questura di Verona su diversi fermati. Lollobrigida prima ha espresso ferma condanna di comportamenti “lesivi anche dell’immagine della polizia” e poi ha puntualizzato: “Le intercettazioni emergono da indagini che durano da 9 mesi, cioè prima che si insediasse questo governo. Ciò dimostra che se c’è un esecutivo di destra, i criminali, anche all’interno delle forze dell’ordine, vengono fuori e vengono perseguiti. E spero che siano perseguiti fino a una condanna esemplare qualora ciò che sia stato riscontrato dalle intercettazioni dovesse configurarsi come reale".
"Botte e umiliazioni in questura". Poliziotti indagati
— Dritto e rovescio (@Drittorovescio_) June 8, 2023
Ne stiamo parlando ora a #Drittoerovescio con @FrancescoLollo1
Siamo in onda su #Rete4 e in streaming su #MediasetInfinity pic.twitter.com/oIJ6Qgoiza
Dunque, il cognato della premier Giorgia Meloni ha azzerato le insinuazioni di un aumento del ricorso all’uso della violenza a causa di un governo di destra: “Che sia chiaro: siamo garanzia di legalità. E sottolineo un'altra cosa: queste indagini le hanno fatte i poliziotti stessi, sono loro che hanno portato alla luce le mele marce al loro interno. Io ringrazio non i pochi che commettono crimini ma i tanti che evitano che essi accadano”.