omnibus
Omnibus, Nathalie Tocci svela il retroscena: chi ci guadagna dalla guerra in Ucraina
Con i presupposti che si sono venuti a creare dal 24 febbraio 2022 fino a oggi, una resa di Vladimir Putin con conseguente trattativa di pace come da volontà occidentale è improbabile. Parola di Nathalie Tocci che, ospite nella puntata di Omnibus condotta da Alessandra Sardoni su La7, ha spiegato come “bisogna essere consapevoli della non plausibilità di uno scenario di Minsk III”, cioè una riedizione del negoziato conosciuto come Protocollo di Minsk II che nel 2015 alleviò la Guerra in Donbass iniziata l’anno prima. Le dichiarazioni dell’analista geopolitica invocano una riflessione anche sui rapporti di forza mondiali in questo momento: “Ormai la Cina è padrona della Russia, che è diventata una sorta di suo Stato vassallo. Quindi ha tutto l’interesse al prosieguo di questa guerra, a patto che non sfoci nella catastrofe di una terza guerra mondiale o di uno scontro nucleare”. Ergo, “la Cina ne ha beneficiato e ne continuerà a beneficiare”. La Russia si è comunque indebolita a causa delle sanzioni inflitte dalle altre potenze mondiali, e di tutte le risorse militari umane che ha perso nell’invasione dell’Ucraina. Ciò non significa, però, che “le poche risorse a disposizione non le dedicano interamente a questo sforzo”, perché per Putin cedere tutto ciò che ha conquistato sinora rappresenterebbe un disastro epocale. “Tutta la concentrazione di Mosca è rivolta a questo, anche se tutto il resto del Paese è in un declino strutturale che questa guerra ha accelerato in maniera drammatica”, ha ammesso Tocci.
Qual è la dinamica anche meramente psicologica che spinge il leader del Cremlino a non accettare qualsiasi trattato parli di una restituzione dei territori conquistati all’Ucraina? Ecco la risposta della politologa: “In uno scenario in cui la controffensiva ucraina riesca a liberare più o meno le regioni che sono stati occupate a partire dal 24 febbraio dell’anno scorso, in cui le sanzioni occidentali rimangono, in cui ormai la Russia grande potenza è diventata di proprietà della Cina, Putin, che ha iniziato tutto questo, come fa a dire "facciamo finta che non sia successo niente e mi tengo quei territori che avevo già conquistato nel 2014’”. E’ evidente che, conclude Tocci, l’insieme delle componenti non gli consente di “sedersi a un tavolo di negoziati e firmare la pace”.