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Che Tempo Che Fa, Luciana Littizzetto: lettera choc sulla Rai

Alice Antico

In prima serata su Rai3, ha avuto luogo l’ultima puntata di “Che Tempo Che Fa”. Mai visto negli ultimi anni un appuntamento così atteso, soprattutto perché il pubblico era curioso, in questo caso, di quello che i protagonisti del programma avrebbero detto in occasione di questo appuntamento conclusivo. Il programma, come già annunciato ripetutamente negli ultimi tempi, passerà infatti su Discovery, precisamente al canale NOVE. Ad aprire le danze ieri sera è stata Luciana Littizzetto, volto comico del programma di Fazio sin dai suoi esordi. Luciana, che è entrata con un carrellino ed ha fatto il suo intervento comico di consueto, ha  poi voluto leggere la sua ultima letterina, indirizzata proprio a mamma Rai.

“Cara Rai, sei partita con un canale e ora nei hai più di Venezia, non hai più le annunciatrici e nemmeno la Annunziata. Eccoci arrivati alla fine della nostra relazione”, ha esordito la comica. “È finita, non abbiamo superato la crisi del settimo governo. Quando mi hai assunta al governo c'era la destra, si parlava di condoni e il mondo era in guerra, quante cose sono cambiate! Che peccato andare via proprio adesso che in guardiola hanno imparato a scrivere il mio cognome”, ha continuato.

Nella lettera la Littizzetto ha passato in rassegna i momenti più significativi dei suoi anni a “CTCF: “Sono stati anni belli, ogni tanto pestavamo qualche merdone e ci spostavi da rete a rete, ma abbiamo resistito soprattutto grazie a tanti spettatori che ci vogliono bene […] Il mio ricordo di te sarà sempre felice, perché per me non sei la parte politica di turno che ti rappresenta, ma tutti i volti che ti hanno caratterizzata, da Baudo a Piero Angela, Renzo Arbore, la mia amata Raffaella […] Mi lasci tanti ricordi e anche questo pirla di Fabio che devo portarmi dietro per questa prova del Nove", dice Luciana.

 

 

 

Poi, la provocazione finale: “Cara Rai, magari ci ritroveremo, spero in un'Italia diversa in cui la libertà sia preservata e dove il dissenso sia sempre leale. Un'Italia dove chi fa il ministro non abbia paura di chi fa il saltimbanco. Non dimenticare che il servizio pubblico è di tutti, di chi la pensa come chi governa, di chi la pensa all'opposto. Di chi va, di chi resta. Di tutti, di più. Tua affezionatissima Luciana”. Dulcis in fundo, il post scriptum indirizzato, per ovvie ragioni, a Matteo Salvini: “Ciao bello”.