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Otto e mezzo, Giannini lascia di sasso Lilli Gruber: "Governo Meloni stupefacente"

Giada Oricchio
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“Sostituzioni e siluramenti lampo. Anche stavolta Giorgia Meloni ha imposto agli alleati di governo le sue scelte”. Lilli Gruber non va tanto per il sottile quando parla dello spoils system messo in atto dal premier Giorgia Meloni sull’ad della Rai, sul nuovo capo della polizia, su quello della Guardia di Finanza o sul presidente dell’Inps.

Durante l’ultima puntata di “Otto e Mezzo”, talk preserale su La7, giovedì 11 maggio, la conduttrice ha interrogato Massimo Giannini sul punto: “Grande efficienza o voracità della presidente del Consiglio? E il direttore de “La Stampa” ha fatto ricorso a frasi ad effetti per ben fotografare la situazione: “Giorgia pigliatutto”.

Per Giannini non saremmo di fronte al normale spoils system legittimo e giustificato: “Lo fanno tutti i governi, ma aspettano che i vertici arrivino a scadenza di mandato e provvedono al ricambio. Le cosiddette “big five” (Eni, Enel, Terna, Poste e Leonardo) erano a termine e i rinnovi erano legittimi, ma nel caso della Rai, dell’Inps e della polizia non era così, eppure Meloni ha trovato il modo di rimuoverli.

Il direttore sottolinea che era nelle prerogative della leader di Fratelli d’Italia agire sulle nomine, ma il comportamento su Rai e Inps è stato “stupefacente” in quanto si è dovuta inventare una norma ad o contra personam, a seconda dei punti di vista: “Ha fatto un gesto sproporzionato e inutile che però dimostra la volontà di prendere pieno possesso di tutti i gangli del potere. Un possesso personale - ha detto il giornalista -. Meloni batte i pugni sul tavolo e decide. C’è l’intenzione di creare dentro il governo il suo governo nel quale controlla tutto. Attenzione però: il potere assoluto corrompe in modo assoluto”.

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