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Otto e mezzo, Scanzi in tilt su Meloni e presidenzialismo: "Non fai come ti pare"

Giada Oricchio

Giorgia Meloni ripensa a una promessa fatta in campagna elettorale: il presidenzialismo. Ma a “Otto e Mezzo”, talk politico di LA7, lunedì 8 maggio, la conduttrice Lilli Gruber sembra perplessa e chiede ad Andrea Scanzi se la riforma istituzionale sia una priorità per l’Italia o per la leader di Fratelli d’Italia. Il giornalista de “Il Fatto Quotidiano” non ha dubbi: “È una priorità per Meloni e il suo governo. Attenzione, non è una sua idea esclusiva: ci hanno già provato Berlusconi nel 2006 e Renzi nel 2016, però per lei è un sogno ed è una battaglia identitaria della destra”.

Resta da capire quale forma di presidenzialismo. “È ovvio che stiano pensando a qualcosa dove non ci sia una divisione netta tra potere legislativo ed esecutivo” ha spiegato il giornalista prima di chiarire: “Sarebbe un presidente eletto dagli italiani che decide tutto e ha il potere di sciogliere le Camere. Esattamente come oggi fa un sindaco”.

Andrea Scanzi ha citato il costituzionalista Francesco Clementi per ricordare che una modifica così radicale alla Costituzione comporta una riscrittura della Carta “non con il cesello bensì con il martello pneumatico”.

C’è un’altra cosa che non gli piace: il modo di governare di Fratelli d’Italia. “Mi colpisce che si dica che Meloni è democratica perché domani incontrerà. Ma stiamo scherzando?! - ha detto Scanzi - Se vogliono cambiare così tanto la Costituzione, il minimo sindacale è parlare con l’opposizione. Se lo fai non con la Bicamerale, ma in maniera verticistica e verticale, cioè tu Meloni decidi la riforma e fai capire attraverso il ministro Calderoli ‘voi avete perso, accettate perché i veti mai’, vuol dire che non c’è dialogo, che hanno già deciso tutto e si tratta di ratificare il grande disegno di Meloni. Ma non funziona così, vincere le elezioni non significa riscrivere la Costituzione come ti pare”.