cachemire e martello
Schlein? "Sinistra da serie Netflix", Bertinotti salva solo il personal shopper
Armocromia unica via? Da giorni nella sinistra si parla solo delle scelte di moda confidate dalla segretaria del Pd Elly Schlein a Vogue. Un esperto del tema è Fausto Bertinotti, che commenta le ultime uscite della dem con Repubblica a patto di non parlare del famoso maglioncino di cachemire. Schlein ha detto di avvalersi di una personal shopper ed esperta di abbinamenti di colore, tra l'altro con tariffe tutt'altro democratiche (si parla di 300 euro l'ora). "La capisco, oggi c’è grande attenzione alle forme di comunicazione estetica. Fa parte di questo nuovo mondo, non è il mio, ma lo guardo con curiosità" dice l'ex segretario dei Rifondazione comunista.
Una cosa è farlo, l'altra è dirlo il 25 aprile. Errore di comunicazione? Bertinotti tira in ballo niente meno che il Migliore: "Non credo. Di uno dei leader più austeri della politica italiana, Palmiro Togliatti, si ricorda l’invito ai parlamentari comunisti ad indossare l’abito blu per andare alla Camera. Era l’idea di portare l’estetica nella dignità della carica. Oggi l’abito viene indossato per mostrare la propria appartenenza a un mondo".
Quando si parla dei riferimenti di Schlein, ecco che il cachemire di Bertinotti diventa più ruvido: il mondo della dem è "quello delle canzoni di Sanremo. O delle serie Netflix". Schlein "rappresenta un elemento di novità. Però quale è il suo campo? Non si può definire genericamente sinistra", commenta l'ex presidente della Camera, secondo cui i dem con lei vanno verso una sinistra liberal all’americana, ma "non è chiara" sulla proposta politica.