Elly Schlein, perché è un "fenomeno da baraccone". Sallusti la inchioda
In Italia può succedere di tutto. Alessandro Sallusti su Libero parte da un episodio clamoroso ma apparentemente scollegato dalla politica, per arrivare al "nuovo" Pd di Elly Schlein. Nel nostro Paese, scrive il direttore del quotidiano, può accadere che la polizia sfondi la porta di un appartamento "ritenendolo occupato abusivamente e si ritrovi nel salotto del questore di Roma, che ovviamente abusivo non era. L’Italia è un paese meraviglioso, ci siamo limitati a suonare il campanello del covo dove era tenuto prigioniero Aldo Moro, e in mancanza di risposta ce ne siamo andati, ma facciamo irruzione a casa del capo della polizia di Roma".
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Un episodio, quello di Ostia, che "la dice lunga sull’efficienza della pubblica amministrazione che non sa neppure dove abita uno dei suoi massimi esponenti", ma non è l'unico singolare di questi tempi. L'Italia, sottolinea Sallusti, è un Paese strano "in cui Carlo De Benedetti passa per essere un prototipo dell’imprenditore democratico illuminato ma può permettersi di licenziare il direttore, Stefano Feltri, del suo giornale, Il Domani, perché non fa esattamente quello che dice lui senza che un solo democratico, soprattutto tra quelli che la menano in continuazione con la libera stampa, alzi il ditino per dire: scusate compagni, non è che per caso ci siamo sbagliati e che De Benedetti è un padrone della peggior specie e anche un po’ fascistoide?".
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C'è poi un altra "stranezza" italiana, ugualmente incomprensibile. Come è possibile, si legge nell'editoriale, "che il segretario del primo partito di opposizione, Elly Schlein, stia senza se e senza ma dalla parte dei palestinesi"?, afferma Sallusti che fa riferimento all’attentato di Tel Aviv in cui è stato ucciso un giovane italiano, l'avvocato romano Alessandro Parini, e i festeggiamenti dei palestinesi. "Cin Cin Elly, ultimo fenomeno da baraccone di un paese già baraccone di suo", è la stoccata del direttore di Libero.