Matteo Renzi direttore del Riformista: chi rivela il retroscena sulla nomina
Matteo Renzi è il nuovo direttore editoriale de “Il Riformista”. Ma come e perché il fondatore di Italia Viva, senatore e conferenziere internazionale ha accettato l’incarico? Il sito “Dagospia” ha ricostruito la vicenda partendo da una considerazione: “Uscito malconcio dalla partita sulle nomine Rai, dove la sua pupilla, Maria Elena Boschi si è dovuta accontentare della vicepresidenza della Commissione di Vigilanza, Matteo Renzi ha già il radar puntato verso le sue prossime mosse, obiettivo europee 2024”.
Secondo il sito fondato da Roberto D’Agostino, per Renzi si è messa male: Italia Viva e Azione non si fonderanno in un unico partito e la svolta governista di Forza Italia fa perdere valore ai voti di cui dispone al Senato (tradotto: non serve la sua stampella al governo Meloni). Si legge ancora nel report di “Dagospia”: “Capita l’antifona, e subodorando aria da fine cuccagna, anziché perdere per KO, Renzi ha preferito perdere ai punti. (…). È in questo contesto che, una settimana fa, è arrivata la proposta di diventare direttore del “Riformista” da parte di Alfredo Romeo, già coinvolto nell’inchiesta Consip con suo padre, Tiziano, e con la dentiera avvelenata verso i magistrati”.
Il portale rivela inoltre che l’imprenditore napoletano era “alla ricerca di un profilo tra l'iper-garantista e l’anti-giustizialista” e Renzi rispondeva all’identikit. Una volta che ha ricevuto la proposta, l'ex premier “ha cominciato a far circolare voci sul suo bisogno di fare un ‘passo di lato’, di prendersi una pausa”. Ed eccolo al timone de "Il Riformista".