DOPO IL RICOVERO
Papa Francesco, cosa ha detto: dopo il malore presiede i riti del Giovedì Santo
Un Giovedì Santo intenso per Papa Francesco che ha presieduto i due momenti che caratterizzano il Giovedì Santo, primo giorno del Triduo pasquale. Dopo il ricovero della scorsa settimana il Papa è apparso in buone condizioni. Qualche colpo di tosse al mattino, meglio nel pomeriggio. Intenso l'incontro con i giovani del carcere minorile di Casal del Marmo dove Bergoglio è tornato dopo 10 anni. Qui il Papa ha rimarcato l'importanza del gesto della lavanda dei piedi che non è un atto di folclore. "Ognuno di noi può scivolare, questo ci dà la dignità di essere peccatori. Gesù ci vuole così", ha detto il Pontefice che ha personalmente lavato e baciato i piedi ai 10 ragazzi e alle 2 ragazze presenti.
Tra i giovani due di origine sinti, un ragazzo croato, un ragazzo musulmano del Senegal, un ragazzo rumeno e uno russo. "La ringrazio a nome di tutti per questa meravigliosa poesia che ci ha dato - ha detto Maria Teresa Iuliano, direttrice del carcere minorile romano - rivolgendosi al Pontefice in conclusione della celebrazione. "Lei disarma - ha detto ancora - per la sua immensa dolcezza che ci riconduce all'essenziale".
Il primo atto del Giovedì Santo è stata la Messa del Crisma in mattinata durante la quale Bergoglio ha richiamato tutti a stare "attenti a non sporcare l'unzione dello Spirito e la veste di santa madre Chiesa" e ha sottolineato come "tante volte noi preti siamo dei maleducati. Zitelloni che criticano e puntano il dito". Poi l'invito ad accogliere sempre perché "essere spigolosi corrompe l'annuncio". Infine i ringraziamenti per la testimonianza, il servizio e per il ministero che "spesso si svolge tra tante fatiche e pochi riconoscimenti".
Ora l'attenzione si sposta sulla tradizionale Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo. A poco più di 24 ore dalla funzione non sono ancora noti i testi delle meditazioni.