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Sallusti: "Meloni? Le sono venuti i capelli dritti". La legge delle polemiche

La proposta di legge a firma del vicepresidente della Camera Fabio Rampelli ha generato polemiche e qualche ironia. Prevede il divieto di utilizzare parole straniere, nell'ambito della Pubblica amministrazione e di altri enti pubblici e privati, ma non contempla "gli enti che operano nel campo della internazionalizzazione" come il ministero del Made in Italy, ha spiegato l'esponente di Fratelli d'Italia. Il tema è sul tavolo nella puntata del 4 aprile di Dimartedì, il programma condotto da Giovanni Floris su La7. Alessandro Sallusti nel merito delle critiche dell'opposizione sottolinea che quella di Rampelli "è una proposta di legge del Parlamento, il governo non c'entra assolutamente nulla". Il direttore di Libero inoltre commenta: "Credo che Giorgia Meloni, vedendo quella proposta di legge sui termini stranieri, le siano venuti i capelli dritti". 

 

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È chiaro, "in Parlamento vengono presentate da tutti i gruppi le proposte più bizzarre, senza esclusioni di nessun gruppo politico" ricorda Sallusti che invita a non perdere tempo su queste cose. "Una cosa diversa invece è ciò che riguarda il cibo, che non è soltanto una questione di gusto ma una delle filiere più importanti del nostro Paese". Il riferimento è ai decreti del governo contro la carne sintetica, i cibi coltivati in laboratorio e le farine di insetti. "Il famoso made in Italy è sotto attacco: vino, olio, formaggio, carne... Difendere il cibo tradizionale non è soltanto difendere un modo di mangiare ma tutelare milioni di posti di lavoro e un pezzo di economia molto importante", spiega Sallusti.