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DiMartedì, Di Battista e l'ossessione per Meloni: “È troppo democristiana”

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Alessandro Di Battista, ex volto noto del Movimento 5 Stelle, è tra gli ospiti della puntata del 28 marzo di DiMartedì, il talk show serale di La7 condotto da Giovanni Floris, e va giù duro con Giorgia Meloni e il suo operato alla guida del governo: “Meloni era convinta di vincere le elezioni, gliel’hanno proprio regalata l’Italia facendo il governo Draghi, del quale nessuno ha grande nostalgie. Non sono arrivate le cavallette come dicevano, ma la Meloni, che si sta comportando esattamente come Draghi, anzi come Gentiloni. Quello che io sostengo, posto che per amor di verità la Meloni governa da sei mesi e sarebbe giusto giudicare in maniera un po’ più corposa un governo dopo un primo anno, però io noto che la Meloni sia arrivata al potere con parole di fuoco, anti-establishment e lei ha pensato ad essere più rassicurante e democristiana davanti ai poteri forti. È andata in Europa e ha detto a diversi politici di stare calmi, perché un atteggiamento moderato in Europa consentirà di ottenere alcune cose”. 

 

 

 

“È legittimo, lo ha fatto anche con Joe Biden, era iper-trumpista e ora pende dalle labbra di Biden. In Europa - ha proseguito Di Battista - cosa sta ottenendo con questo atteggiamento moderato? Sull’immigrazione ha preso qualche pacca sulle spalle a parole e di fatto ha preso degli schiaffoni. Sulle auto elettriche sta prendendo degli schiaffoni. Vedremo che accadrà sul Mes. Rispetto ad una possibile autonomia finanziaria sta prendendo degli schiaffoni, con una finanziaria scarna dal punto di vista economico. Sulle bollette ci sono pochi soldi davanti alle necessità. Questo atteggiamento di vogliamoci bene e stare calmi non sta pagando. Più del fascismo, il problema della Meloni è che è troppo democristiana”.

 

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