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Mandato di arresto per Putin, Negri a Piazzapulita: "Atto politico"

Giada Oricchio
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La Russia non riesce a espugnare Bakhmut e l’Ucraina si prepara alla controffensiva, mentre il piano di pace proposto dalla Cina di Xi Jinping prende polvere sul tavolo e il presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, è inseguito da un mandato di cattura della Corte penale internazionale dell’Aia per crimini di guerra a causa della deportazione di migliaia di bambini ucraini. Il giornalista ed inviato Alberto Negri, ospite di Piazzapulita, talk di La7, giovedì 23 marzo, ha spiegato il senso di questa mossa: “Il criterio è semplice e la guerra in Jugoslavia ce lo racconta bene. Nel 1996 la pace è stata fatta con Milosevic, lo stesso uomo arrestato nel 2002 e portato in carcere all’Aia dove morirà”.

In poche parole: la trattativa per porre fine al conflitto si fa sempre con il nemico. Negri però ha aggiunto un dettaglio molto interessante: “Per quanto riguarda i crimini di guerra, la Corte penale internazionale è stata accettata da 123 Stati, mentre la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia è stata firmata da 180 Stati (in realtà 196, gli Stati uniti hanno firmato, ma non ratificato, nda). Significa che anche se non ci fosse stata la condanna della Corte penale, in base a quella Convenzione la persona può essere arrestata. È certamente un atto politico”.

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