Tagadà, “macigno sul negoziato”. Minzolini e la decisione su Putin che allontana la pace
Si discute della guerra in Ucraina nel corso della puntata del 21 marzo di Tagadà, il talk show di La7 condotto da Tiziana Panella nella fascia pomeridiana. Tra gli ospiti c’è anche Augusto Minzolini, direttore de Il Giornale, che analizza le parole di Giorgia Meloni sul conflitto: “Qui c’è un problema di fondo, in un modo o nell’altro la maggioranza si ritrova unita, anche se con sensibilità diverse. Anche sul tema della fornitura delle armi. Dall’altra parte l’opposizione si divide, anche pensando ad una sorta di logica di governo alternativo, ci sono state tre mozioni diverse. È evidente che bisogna continuare a fornire armi all’Ucraina, non ci si può tirare indietro ora, devi fare in modo che la capacità di resistenza di quel Paese e della difesa della sua autonomia rispetto ad una politica di aggressione sia sempre all’altezza e sia capace di resistere. Contemporaneamente devi fare tutti gli sforzi possibili, tra questi non se in questo momento l’idea di incriminare e fare un mandato di cattura per Vladimir Putin sia stata una grande idea. È stato messo - chiosa Minzolini - un grande macigno sulla strade del negoziato. Invece ci vorrebbe un po’ di pragmatismo e soprattutto bisognerebbe intendersi sulle fasi”.