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Omnibus, l'ex Pd Chaouki smaschera i dem: "Strumentalizzano i morti". In studio cala il gelo
Dopo la tragedia di Cutro, il governo Meloni ha licenziato un decreto sui flussi migratori che prevede un inasprimento delle pene per i trafficanti (fino a 30 anni di carcere). Se ne parla a “Omnibus”, la trasmissione del mattino di LA7, venerdì 10 marzo. In collegamento c’è l’imprenditore Khalid Chaouki che ammonisce il Pd, suo ex partito, per la strumentalizzazione del tema.
“Se davvero abbiamo a cuore il salvataggio delle vite, dobbiamo smetterla di puntarci il dito a vicenda e guardare il problema nel suo complesso. Il tema merita unità nazionale, il problema non deve essere più alla mercé di demagogie e polemiche politiche - è la prima contestazione di Chaouki ai dem -. Non è più un’emergenza, è una situazione che dura da anni. In Libia e in Tunisia si sta vivendo una forte instabilità politica”.
L’ex deputato piddino ritiene sia giusto accertare le responsabilità della strage del 25 febbraio (72 vittime recuperate e 80 superstiti), ma esorta tutti al buon senso se davvero si vogliono fermare stragi simili: “O si chiudono accordi forti con i Paesi di partenza dialogando con tutti gli interlocutori, anche quelli che non possiamo sceglierci, o ci sarà sempre una reazione tardiva cioè quando i disperati sono già in mezzo al mare e hanno pagato lautamente gli scafisti”.
La segretaria del Pd, Elly Schlein, punta alla modifica degli accordi di Dublino, ma Chaouki ritiene la richiesta irrealizzabile: “L’Europa non ne vuole nemmeno sentir parlare. L’Italia fa la liturgica richiesta ogni anno, ma tutti i governi guardano ai propri interessi, ad esempio la Francia”. Poi la conduttrice Gaia Tortora mostra l’intervista che l’ex politico di origine marocchina ha rilasciato a “Libero” dal titolo “Nel Pd troppa ideologia, disonora i morti in mare”. Un atto d’accusa forte che Chaouki spiega: “Al di là del titolo che è alla Libero, il senso delle mie parole è esatto. Da osservatore esterno che va spesso in Libia e Tunisia invito a smetterla di strumentalizzare un tema così importante perché tocca vite umane. Anche la sinistra in passato ha lamentato di essersi sentita manipolata. I problemi ci sono per tutti”.
Il suo discorso si è trasformato in un appello alla politica e al PD in particolare: “Guai a mettere sul piatto questi tema come strumento di contrasto quotidiano al governo di turno. Ci sono nodi su cui la sinistra deve fare chiarezza: come si fa a gestire i flussi migratori e dei rifugiati senza parlare anche della fonte, cioè da dove arrivano queste persone. Su questo, nella sinistra non c’è chiarezza di fondo”.
Chaouki ha descritto una Libia diversa da quella dei racconti “caricaturali” rivelando che non appena la situazione si calma, gli africani sono pronti a integrarsi e la giovane leadership politica non aspetta altro che il sostegno sostengo internazionale. L’ex deputato ha proposto anche una soluzione: “Proviamo a mettere in piedi dei centri di accoglienza con la presenza delle organizzazioni internazionali così da farli diventare dignitosi. E da lì selezioniamo gli aventi diritto all’asilo e i cosiddetti migranti economici da formare” e ha concluso il suo intervento bacchettando gli egoismi politici: “Non capisco le polemiche, in passato erano idee proposte anche dalla legge Turco-Napolitano. Un tema così epocale deve star fuori dalla dinamica dei voti, dalla perenne campagna elettorale. Tutti devono fare uno sforzo in più, questo vale per la destra come per la sinistra”.