dietro il conflitto
Chi viene dopo Putin? Ipotesi smembramento Russia: cosa sa Nona Mikhelidze
Alla vigilia del primo anniversario dell’aggressione russa all’Ucraina, il presidente Vladimir Putin ha tenuto un discorso di due ore e mezzo alla Nazione, il presidente americano Joe Biden si è materializzato a sorpresa a Kiev per testimoniare con i fatti il fermo appoggio dell’Occidente all’omologo Volodymyr Zelensky e la CNN ha rivelato che durante la visita di Biden, la Russia ha testato un missile balistico.
Dunque a che punto è l’invasione? La Russia rischia di sgretolarsi o l’Ucraina dovrà “arrendersi”? Se ne parla a “Omnibus”, l’approfondimento di LA7, mercoledì 22 febbraio. Nona Mikhelidze, ricercatrice dell’Istituto Affari Internazionali di Roma, ha fatto notare che nel discorso di Putin, il più lungo della sua storia di governo, è mancato l’effetto sorpresa: “Non c’è stata la svolta, anzi alcuni punti erano ripresi da discorsi del 2013. E’ consapevole di non poter rivendicare successi sui campi di battaglia. Non ha messo scadenze sulle possibili offensive, ha solo ripetuto l’attacco al sistema valoriale dell’Occidente da contrastare con i principi cristiani della Russia”.
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L’analista geopolitica ha confermato che il Cremlino ha dato il via all’ “operazione militare speciale” convinto di far cadere Kiev con un blitz in 72 ore, al contrario la storia ha dimostrato che l’esercito russo è stato sopravvalutato (“Stanno ancora combattendo intorno a Bakhmut, quando pensano di raggiungere gli obbiettivi del 24 febbraio?”). Il soporifero monologo era indirizzato a rafforzare la propaganda interna, prova ne è il passaggio sugli oligarchi: “Putin si è distanziato da loro dicendo che non dovevano investire in Occidente e che per questo, oggi, la popolazione russa non è dispiaciuta se hanno yacht e palazzi sequestrati. Cosa dimostra? Che non teme gli oligarchi – ha rivelato Mikhelidze -. Non li vede come un pericolo per un eventuale cambio di regime dentro il sistema”.
La studiosa ha aggiunto un ultimo tassello per capire quanto sta accadendo intorno a noi: “Da quanto abbiamo sentito, almeno per ora Putin non sembra avere l’intenzione di trasformare l’operazione speciale militare in guerra, vuole mantenere un governo normale perché nel 2024 ci saranno le elezioni e un Paese in guerra non può farle. Solo dopo deciderà cosa fare”.