re dei sorcini
La confessione di Renato Zero su Marco Travaglio: cosa gli ha chiesto
Renato Zero torna live. Sulla scia dei colossali festeggiamenti al Circo Massimo, dove lo scorso autunno ha celebrato i 70 anni e i 55 di carriera con sei concerti-evento tutti sold out, il cantautore romano è pronto a stupire ancora una volta i suoi fan con una strabiliante tournée nei palasport. Per promuovere la futura avventura, “Zero a Zero - Una sfida in musica”, il re dei sorcini è tornato a raccontarsi e a commentare le vicende più dibattute del momento. Rivoluzionario e imprevedibile, Zero si esprime sul caso Rosa Chemical: “Non ha la preparazione necessaria”. Poi, nel corso dell’intervista rilasciata a Il Giornale, lancia una bomba e chiama in causa Marco Travaglio e Alessandro Cattelan. Ecco cosa ha rivelato.
72 anni e talento da vendere. Con l’approccio di chi non deve dimostrare più niente a nessuno e la voglia, però, di far divertire i suoi numerosissimi fan, Renato Zero debutterà a inizio marzo a Firenze con il tour “Zero a Zero – Una sfida in musica”. Stravagante da sempre ma profondo e coraggioso, il cantautore romano non si arresta. Per promuovere la sua prossima sfida, Zero ha rilasciato una lunga e interessante intervista a Il Giornale. Alla domanda sulle connessioni tra il brano “Made in Italy” di Rosa Chemical e la celebre canzone “Triangolo”, il cantautore romano ha risposto secco: “Ma io lo assolvo, non è colpa di Rosa Chemical ma di chi ritiene che la musica sia solo performance. E manda in scena persone che non hanno ancora la preparazione necessaria”. Quindi ha aggiunto: “Se Renato Zero o Claudio Baglioni sono diventati quello che sono, il merito è anche dei collaboratori che li hanno seguiti e consigliati bene”. Questione di gavetta e di giusto supporto, insomma.
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Il re dei sorcini non ha potuto evitare l’argomento della guerra tra Rai e Mediaset nella settimana di Sanremo, dato che è stato protagonista della puntata del sabato di “C’è posta per te”: “Amadeus mi ha telefonato per invitarmi. Ma ho pensato che, essendo alla vigilia del tour e dopo aver fatto il Circo Massimo, avrei potuto rinviare al prossimo anno. Se vai a C’è posta per te ti puoi mettere un tailleurìno e le scarpe lucide. Nel senso che è una partecipazione in amicizia. Certo, ho trovato un po’ fuori posto la programmazione di Mediaset contro il Festival”.
La conversazione poi si è fatta molto intima e, sul rapporto con la religione, ha ammesso: “L’arrivo del Covid mi ha costretto a mettere in discussione la Fede. E da qui è nato il disco "Atto di fede”. Zero si è tolto un sassolino dalla scarpa e ha confessato: “Ho chiesto a amici come Buttafuoco, Farinetti, Cazzullo, Soldini e Travaglio di scrivere il loro pensiero sulla musica che mandavo. Ho avuto un bel “rimbalzo” da tutti, a parte uno...Cattelan”. Poi il cantante si è sbilanciato e, divertito, ha detto: “L’avevo invitato, non mi ha risposto e lo ha annunciato solo per radio. Mi ha ferito. Che bello arrivare a settant’anni. Così puoi dire il ca...che vuoi”.