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Dimartedì, Schlein a raffica su Meloni, Sallusti la inchioda: "Perché nel Pd..."

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La solita solfa della sinistra quando perde le elezioni, come avvenuto sonoramente alle regionali di Lazio e Lombardia:  sono gli italiani che non hanno capito e hanno votato il fronte sbagliato. La candidata alle primarie del Pd Elly Schlein è tra gli ospiti di Giovanni Floris a Dimartedì, su La7, dove è protagonista di un confronto con il direttore di Libero, Alessandro Sallusti. "In questi mesi abbiamo visto un governo che colpisce i poveri e le donne", attacca la dem. "Ma perché gli italiani non capiscono quello che dice lei?" ribatte il conduttore. "La destra è divisa ma si mette insieme per le elezioni e vince", chiosa Schlein, "ora dobbiamo costruire la sinistra".  

 

C'è uno smacco ulteriore, sottolinea Floris: "Questa è una destra guidata da una donna...". A questo punto arriva un distinguo piuttosto curioso su Giorgia Meloni, prima premier donna della storia d'Italia. "C'è una bella differenza tra una leadership femminile e una leadership femminista", afferma,a la candidata con Floris che trasecola: "Ma che vuol dire?". La dem ribatte che "non ce ne facciamo nate di una premier donna che non si batta per le donne" come sulle pensioni. 

 

"Le auguro di essere la prima donna a guidare il Pd, ma mi spiega perché un partito così aperto e attento non ha mai scelto una donna" per la segreteria?, afferma a quel punto Sallusti. "Fino a questo momento il Pd non è stato attento alle donne, per questo ho deciso di candidarmi", argomenta Schlein che vuole "aprire un varco per le donne rimaste schiacciate da logiche di cooptazione" del suo partito. Sallusti ricorda come le donne siano un tema fondamentale, ma introduce un altro punto dolente per il Pd: a Mirafiori, storica roccaforte operaia, alle primarie del Pd hanno votato in 26: "Non è questa la priorità rispetto all'identità di genere?". 

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