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Tagadà, complotto anti-Meloni? Cosa sa Mieli: sceneggiata su Sanremo per danneggiarla

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Nel corso dell’edizione del 10 febbraio di Tagadà, il talk show pomeridiano di La7 condotto da Tiziana Panella, è ospite Paolo Mieli. Il giornalista approfondisce tutto il tema della polemica interna all’Unione Europea sull’incontro che ha visto l’esclusione di Giorgia Meloni dalla cena con Volodymyr Zelensky, invitato a Parigi da Emmanuel Macron: “Penso che Meloni non sia stata invitata anche perché era Zelensky che diceva chi gli faceva piacere incontrare e chi no. Tanto è vero che è andato prima in Inghilterra e poi a Parigi dove ha visto Olaf Scholz e Macron, poi ha incontrato in gruppetti sparsi tutti gli altri capi di governo europei. Ha scelto lui di non fare bilaterali, gli incontri a due. Non li ha voluti. Noto che i paesi europei sono tanti e solo lei si è lamentata parlando di un gravissimo errore. È ovvio che quei due Paesi hanno un’importanza molto più grande, soprattutto in questo momento”.

 

 

“Poi c’è Sanremo. C’entra, assolutamente - Mieli tira quindi in ballo il Festival condotto da Amadeus, legandolo agli scontri tra Francia e Italia -. Uno dei motivi per cui Zelensky non ne vuole sapere non è la Meloni, lei è l’unica, seppur in maniera non entusiasta e fortissima, che si è schierata dalla parte di Zelensky, ma è alla guida di un Paese che è il più malmostoso d’Europa nei confronti d’Europa nei confronti di Zelensky. Quella sceneggiata di non volerlo a Sanremo, sono intervenuti Salvini, Calenda, Conte, il figlio di Berlusconi, è stata fatta per danneggiarla e per metterla in imbarazzo. Sono state dette scemenze da queste persone, non è un festival di sole canzoni. Mescola le canzoni a prese di posizione sull’attualità, alcune coraggiose e alcune scontate. Non è mai accaduto che in un anno di guerra ci sia stata una sceneggiata del genere. Zelensky - la rivelazione del giornalista sul caso - ha quindi deciso di accantonare l’Italia, Meloni è tanto cara e sarà accolta a Kiev, ma non è una da portare in palmo di mano adesso. 

 

 

Mieli conclude poi il lungo discorso dando anche un buffetto alla leader del governo e di Fratelli d’Italia: “Se non mi invitano ad una cena non mi metto a dire in giro che è stato un errore fare una cena ristretta e che è stato un errore non invitarmi, questa volta non la capisco Meloni. Tutti sapevano che Zelensky avrebbe incontrato i premier europei andando a Bruxelles. È stata una carnevalata inutile il giorno prima. Meloni è alle prime armi da presidente del Consiglio, queste cose così raffinate le capirà più tardi”.

 

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