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DiMartedì, Davigo smaschera Cospito: “Non fa un vero sciopero della fame”
Lo sciopero della fame di Alfredo Cospito è mirato a raggiungere l’abolizione del 41 bis. Il tema è affrontato in compagnia del magistrato Piercamillo Davigo nel corso della puntata del 7 febbraio di DiMartedì, il programma televisivo serale condotto da Giovanni Floris su La7: “Il 41 bis è uno strumento che non ha niente a che vedere con quello che è chiamato carcere duro. È uno strumento che limita la comunicazione con l’esterno e con altri detenuti di soggetti appartenenti ad organizzazioni terroristiche o organizzazioni mafiose. Il problema è che nel 1984 quando Angelo Epaminonda decise di collaborare spiegò che la forza di un’organizzazione criminale all’esterno è direttamente proporzionale alla forza che ha all’interno del carcere, dove venivano regolati conti e partivano ordini. C’era la necessità di sterilizzare i rapporti tra l’interno e l’esterno del carcere, si è rivelata un’arma vincente quella di ridurre lo strapotere delle organizzazioni criminali. Nei primi anni ’90 c’erano 1700 omicidi volontari l’anno, in larga parte relativi ad organizzazioni criminali, mentre l’anno scorso - sottolinea Davigo - sono stati 310. Come vedete ha funzionato”.
“Però Cospito rischia la vita” l’annotazione di Floris al suo ospite, che non si tira indietro nel parlare delle condizioni di salute dell’anarchico: “Cospito non fa un vero sciopero della fame, altrimenti non sarebbe più vivo. Un uomo - sbotta Davigo - non può sopravvivere a 100 giorni senza nutrirsi realmente”.