Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Non è L'Arena, Sallusti asfalta gli anarchici: "Bombaroli che ricattano lo Stato"

Giada Oricchio
  • a
  • a
  • a

Il caso Alfredo Cospito approda a “Non è l’Arena”. La cattura del superlatitante boss mafioso, Matteo Messina Denaro, ha rimesso al centro del dibattito il 41-bis con tutte le sue implicazioni umane e sociali e si è intrecciato con la vicenda Cospito, il primo anarchico condannato al carcere duro, regime nato per contrastare la criminalità organizzata. Chi è Alfredo Cospito? È un membro della Federazione anarchica informale ed è considerato un leader del gruppo insurrezionalista. Deve scontare oltre 10 anni di prigione per aver gambizzato un funzionario dell’Ansaldo nucleare e per aver piazzato due ordigni fuori da una caserma dei carabinieri a Fossano (esplosioni senza feriti) nel 2006.

Attualmente è rinchiuso nel carcere di Sassari dove sta facendo lo sciopero della fame dal 19 ottobre 2022, ha perso 40 chili e le sue condizioni di salute sono considerate molto critiche. Cospito, 55 anni, ha già fatto sapere che interromperà il digiuno solo in caso di revoca del 41-bis. In attesa della decisione della Cassazione, si sono scatenate le violenze degli anarchici (questa notte sono state lanciate due molotov contro auto della polizia locale).

Il governo ha promesso il pugno duro contro gli attacchi allo Stato e oggi il Consiglio dei ministri affronterà la vicenda con le informative dei ministri Tajani (Esteri), Piantedosi (Interno) e Nordio (Giustizia). Se ne è parlato anche a “Non è l’Arena”, il programma di LA7, domenica 29 gennaio. Il conduttore Massimo Giletti ha chiesto un’opinione al direttore del quotidiano “Libero”, Alessandro Sallusti, che non ha fatto sconti: “Cospito è un membro importante di un’associazione di stampo terroristico che, in base agli atti, ha compiuto circa 50 attenti in Italia. Era specializzato in spedire pacchi-bomba”.

Il giudizio è severo: “Sai perché ha sparato a un dirigente dell’Ansaldo? In risposta al disastro della centrale nucleare giapponese. Ditemi voi cosa c’entra! – ha sottolineato Sallusti -. Sono persone pericolose che stanno ricattando lo Stato, stanno dicendo ‘se non liberi il nostro eroe, continuiamo a mettere ordigni’. Questo Stato non ha ceduto al ricatto delle BR e ha sacrificato il suo premier Aldo Moro e non ha ceduto ai ricatti della mafia sacrificando i suoi uomini. Non vedo perché debba cedere la ricatto di 50 anarchici bombaroli”.

Dai blog