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Sanremo 2023, Bruno Vespa svela la verità sul caso Zelensky: chi ha deciso

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La politica continua a dividersi sulla presenza del presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, al Festival di Sanremo, con un videomessaggio nella serata finale di sabato 11 febbraio. E si allarga il fronte del "no". Sul caso interviene anche il conduttore di Porta a Porta Bruno Vespa che in un'intervista al Corriere della Sera spiega come siano andate davvero le cose: "Nella preparazione del mio viaggio in Ucraina - racconta il giornalista Rai - Zelensky ci ha fatto sapere che avrebbe gradito partecipare al Festival. Il che non è per lui una grande novità: è stato a Venezia, a Cannes, ai Golden Globe".

Poi svela il retroscena: "Ne ho parlato ai vertici aziendali, poi con Amadeus e, tutti d’accordo, hanno deciso la collocazione nella serata conclusiva". Dunque Palazzo Chigi non ne sapeva nulla: "Immaginare che avremmo dovuto chiedere il permesso alla presidenza del Consiglio è surreale" precisa Vespa che ricorda: "Esiste la libertà dell’informazione. Nel ‘90 intervistai Saddam Hussein contro il parere del governo italiano. Ma stavolta l’Italia è molto schierata con l’Ucraina. Piuttosto ho la sensazione che una parte dell’opinione pubblica italiana abbia un po’ sottovalutato quello che sta succedendo in Ucraina".

Sull'invio delle armi a Kiev che sta spaccando il Paese il giornalista tuona: "Forse non si è capito che l’invasione dell’Ucraina assomiglia a quella dei Sudeti in Cecoslovacchia, fatta da Hitler nel 1938, che avvenne nella totale disattenzione occidentale. La Russia lo ha fatto in Crimea e poi in Donbass. E, visto che non succedeva nulla, in Ucraina".

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