Sanremo, Sgarbi infilza Rai e Amadeus: Zelensky usato per fare ascolti
Nel dibattito che si è acceso sull'intervento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky nella serata finale del Festival di Sanremo non poteva mancare la zampata di Vittorio Sgarbi. Il critico d'arte ribalta il tavolo e dà un consiglio al leader del paese invaso dalla Russia di Vladimir Putin. "Zelensky farebbe bene a non partecipare al Festival di Sanremo per non essere utilizzato come una velina da Amadeus", è la stoccata del sottosegretario alla Cultura.
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Secondo quando affermato da Bruno Vespa a Domenica In, dove il conduttore di Porta a Porta ha annunciato a Mara Venier il videomessaggio sanremese, la richiesta sarebbe partita da Zelensky e, tramite il giornalista, accolta da Rai e direttore artistico del Festival. Sgarbi trova del cinismo nella scelta di viale Mazzini: "Il dramma del popolo ucraino è ormai noto in tutto il mondo, Italia inclusa, e non può essere utilizzata la presenza di Zelensky al Festival per cercare un maggior successo in termini di ascolti", spiega conversando con Affaritaliani.
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Per Sgarbi è lo stesso presidente ucraino che dovrebbe scegliere di non partecipare "per non essere in qualche modo utilizzato. La sua battaglia è nota in Italia e nel mondo e non c'è bisogno di intervenire al Festival. Comunicando a Sanremo ciò che ormai tutti noi sappiamo c'è il rischio di essere strumentalizzato", conclude il critico d'arte. Insomma, qualunque cosa dica Zelensky nei due minuti di previsti per il suo videomessaggio verrebbe usata per avvalorare una tesi o il suo opposto.