crisi economica
L’Aria che Tira, “basta con lo stato di emergenza permanente”. Consiglio di Cerno a Meloni
Tommaso Cerno, direttore de L’Identità, è ospite della puntata del 25 gennaio de L’Aria che Tira, il programma televisivo di La7 condotto da Myrta Merlino, e analizza l’attuale situazione economica dell’Italia e le ultime polemiche sulla benzina e il relativo sciopero: “Gli italiani nel 2022 hanno speso venti miliardi in più dell’anno prima a causa dell’inflazione e degli incrementi. Il governo ha dovuto mettere la stessa cifra per abbassare le bollette, c’è una stagnazione economica. La benzina più la sconti più aumenta, meno la sconti un po’ aumenta ma non aumenta tanto. Il governo deve uscire da questo stato di emergenza permanente, che condiziona la politica italiana degli ultimi quattro anni. Il governo - dice il giornalista rivolto a Giorgia Meloni e al suo governo - deve capire che può affrontare la protesta dei benzinai, se non l'affronta adesso non l'affronta più. I bonus, gli sconti, i favori, i piacerini che i governi fanno per tenersi buoni pezzi di elettorato non porteranno mai il Paese, non dico fuori dalla crisi visto che ci vorrà un decennio, ma a poter riflettere se si può fare qualcosa. Abbiamo appena finito la polemica sulle armi all’Ucraina e già il ministro della Difesa parla di necessario riarmo, cosa che stanno dicendo tutti gli osservatori internazionali”.
“Sui benzinai - prosegue Cerno - si è sbagliato a chiamarli speculatori, è stata una botta uscita male, ma è evidente che se vuoi scontare questa benzina quei soldi li devi prendere nella catena della benzina ad un altro livello, non puoi prenderli alla gente, non puoi girarli come sconto e poi riprenderteli con le sigarette, con i francobolli… Non ci crede più nessuno, come non crede più nessuno che Messina Denaro era nascosto, perché andava al supermercato a comprare il Dixan, ci mancava solo che vendeva le pentole porta a porta. In questo Paese - la chiosa polemica di Cerno - bisogna smettere di raccontare la verità istantanea, abbiamo un popolo italiano che piano piano da tre anni sta capendo quali sono le bugie”.