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Vauro senza freni su Amadeus: "Squallido", il caso-Zelensky a Sanremo
Squallida propaganda bellica sul palco del Festival di Sanremo: il vignettista Vauro Senesi si scaglia contro la decisione di Amadeus di trasmettere un videomessaggio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky nella serata finale della gara canora, sabato 11 febbraio. I'autore satirico, idolo della sinistra più militante, sostiene dall'inizio dell'invasione russa una posizione fortemente contraria all'invio di aiuti e armi all'Ucraina. Ospitare il leader ucraino a Sanremo "trovo che sia una scelta squallida, Zelensky è il leader di un paese in guerra, il mainstream italiano lo continua a dipingere come l’eroe in maglietta, sembra un personaggio di un fumetto" attacca Vauro. "Questo invito diventa una propaganda bellica in un momento in cui c’è bisogno di parlare di diplomazia, di cessate il fuoco e di pace. Quello che dice Zelensky è solo ’armi, armi', sembra che nel suo vocabolario non ci siano altri termini", afferma il vignettista.
I pacifisti sono pronti a scendere in piazza contro il video-messaggio del leader ucraino: "Se riesco parteciperò - annuncia Vauro all'Adnkronos -ho firmato anche l’appello affinché questo invito a Zelensky fosse ritirato, se non ci riuscirò gli manderò una mia vignetta. Penso che ci sia bisogno di tutto meno che alimentare la propaganda bellica. Tra un po' a Zelensky gli faranno fare anche le previsioni del tempo", è la battuta al veleno del disegnatore satirico.
Vauro, tra l'altro, ha ritratto più volte Zelensky nelle sue vignette per il Fatto quotidiano in questo anno di guerra. Clamorosa è stata la polemica per una caricatura in cui il leader ucraino veniva raffigurato con un naso aquilino lontano dai suoi reali tratti somatici: molti, come la Comunità ebraica di Roma, videro in quella vignetta un intento antisemita. Proprio oggi Vauro è tornato a mettere nel mirino Zelensky raffigurato come un bambino con il pollice in bocca stretto alla "coperta di Linus" dalla Nato. "Zelinus", la scritta sotto al disegno.