cosa dice
Alessandro Orsini fa il complottista su Matteo Messina Denaro
Alessandro Orsini ha perso un'occasione per stare in silenzio. Il docente di Sociologia del terrorismo ci aveva abituato a lunghe disquisizioni sulle strategie militari della guerra in Ucraina. Adesso, però, è diventato anche grande esperto di lotta alla mafia. E la cattura di Matteo Messina Denaro gli dà la possibilità di esternare sui social le sue teorie pseudo-complottiste. Questa volta se la "prende" con la foto del carabiniere del Ros presente nel furgone dopo l'arresto di Messina Denaro. "Questa foto mostra due cose, una positiva e una negativa che ci apre le porte per una riflessione - Questa foto mostra l'impegno massimo di uno Stato per catturare un latitante. Allora uno si domanda: ma ci hanno messo trent’anni? Come è possibile che, con il massimo della potenza ci sia voluto tutto questo tempo?". Insomma ci sarebbe una contraddizione nell'immagine di forza del carabiniere e uno Stato che ha impiegato addirittura 30 anni per catturare il suo latitante più pericoloso.
Ma non è finita qui. Il professor Orsini ci tiene anche a sottolineare che la forza dello Stato è ancor più in contraddizione con la debolezza di un latitante ormai vecchio e malato. "Guardate bene queste facce - ribadisce indicando quelle dei carabinieri del Ros - Mostrano lo sforzo massimo dello Stato per la cattura di un latitante. Poi, però, penso anche che queste facce, con passamontagna e che tengono in mano delle armi, di fatto segnalano uno Stato che c'ha messo 30 anni per prendere un boss come Messina Denaro che adesso è anziano e malato". E' proprio vero che il silenzio è d'oro.