intercettazioni
Otto e mezzo, Scanzi spruzza veleno su Nordio: "Chiediamo le dimissioni"
La linea del governo Meloni tra passi indietro e fughe in avanti. È il tema della puntata di “Otto e Mezzo”, il talk preserale di LA7, giovedì 19 gennaio. La conduttrice Lilli Gruber interroga i suoi ospiti sulle ultime dichiarazioni del ministro di Grazia e Giustizia, Carlo Nordio (“la politica non sia supina ai pmi anti-mafia”) e il giornalista Andrea Scanzi graffia: “Questo governo è campione mondiale di retromarcia, non è una tattica come pensa Paolo Mieli, sono davvero impreparati. Certe frasi di Nordio sembrano le stesse di Berlusconi 15-20 anni fa. La novità è la totale inadeguatezza di questo ministro”.
Scanzi fa eco al direttore Marco Travaglio: l’ex magistrato è meno preparato dell’ex Guardasigilli Alfonso Bonafede (M5s). “Nordio era il candidato di Fratelli d’Italia al Quirinale a gennaio. Significa che non è uno qualsiasi, che Meloni ne ha una fiducia sconfinata” ha evidenziato malizioso Scanzi prima di argomentare: “Cosa è successo nelle ultime ore? Hanno preso Matteo Messina Denaro grazie alle intercettazioni che per il ministro non servono, poi lo stesso ha fatto marcia indietro e oggi parla di una visione panmafiosa. Che vuol dire?! In realtà ce l’aveva con Scarpinato e Cafiero De Raho che secondo lui vedono la mafia dappertutto”. L’analista politico ha affondato il colpo: “O abbiamo un ministro di Giustizia che non sa di cosa parla o lo sa ed è peggio” e ha annunciato la rivolta de Il Fatto Quotidiano: “Da domani sul nostro giornale chiederemo le dimissioni di Nordio perché è imbarazzante”.