tutti i segreti
L’agenda rossa di Borsellino, i documenti di Riina e i legami Stato-mafia: cosa sa Messina Denaro
“Che cosa sa Matteo Messina Denaro di così prezioso?”. Tra le tante domande sorte dopo l’arresto del boss di Cosa Nostra c’è anche quella sui segreti celati dall’uomo arrestato a Palermo. A rispondere alla domanda è Saverio Lodato, giornalista e scrittore sulla mafia, interpellato da Lilli Gruber nel corso della puntata del 16 gennaio di Otto e mezzo, programma televisivo di La7: “È in grado di rispondere a tutti gli interrogativi che l’opinione pubblica si è posta negli ultimi anni. Messina Denaro sa dov'è l'agenda rossa di Paolo Borsellino, lui ne sa qualcosa. Sa dove sono i documenti non trovati nel covo di Totò Riina perché non perquisito 30 anni. Potrebbe raccontare dove sono finiti e perché sono stati messi in atto gli appostamenti necessari per assassinare Giovanni Falcone da lui stesso a Palermo dopo che Riina lo aveva inviato a Roma per fare l’attentato lì, salvo poi decidere che era meglio si facesse a Palermo. Potrebbe dire dove sono finiti i soldi che non sono stati trovati dopo l'arresto di Riina e Bernardo Provenzano, con ogni probabilità ci si appagò che erano stati catturati. Il boss conosce la storia delle complicità tra un pezzo dello Stato con la mafia, è questa la ragione del trentennio per cui ha camminato indisturbato per Palermo, si è fatto visitare, operare e oggi andava a fare un’ennesima visita”.
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“Collaborerà?” chiede in maniera rapida Gruber al suo ospite, che ha le idee chiare: “Lui è uno dei latitanti più giovani che vengono arrestati nel panorama mafioso, ha 60 anni. La prospettiva è di farsi 20 anni di carcere, non gli giova questo. Ma dipenderà tutto - sottolinea Lodato - dal sapergli fare le domande giuste, dovremo avere un apparato istituzionale in grado di capire che questa è una gallina dalle uova d’oro se si vuole chiudere definitivamente con lo sconcio della convivenza di Cosa Nostra in Italia dopo un secolo e mezzo. Qualcuno sennò ci dirà tra 10 anni che qualcuno ha preso il suo posto e lo stiamo cercando e tra altri 20 anni lo arresteremo. Grande occasione e grande giornata, se apre una nuova stagione. Si potrebbe chiedere a Messina Denaro - chiosa l’esperto - dove sono i 200 chili di tritoli arrivati in Sicilia per far saltare in aria il giudice Nino Di Matteo, uno dei giudici più scortati d’Italia proprio dopo la decisione di Riina, di cui si incaricò Messina Denaro, di far fare a Di Matteo la fine del tonno”.