In Onda, Rampelli zittisce Cuzzocrea: “Tre supercazzole...”. La verità sulle accise
"Più una supercazzola che un pasticcio…". È così che Annalisa Cuzzocrea ha giudicato le dichiarazioni di Giorgia Meloni sulle accise sui carburanti nel corso della puntata del 14 gennaio di In Onda, talk show serale di La7 condotto da David Parenzo e Concita De Gregorio. Alla vice-direttrice de La Stampa risponde Fabio Rampelli, vice-presidente della Camera ed onorevole di Fratelli d’Italia, anche lui presente nello studio televisivo: “Mettiamo un po’ di ordine. Tre supercazzole fanno una verità. Nel senso che le tre versioni dei fatti denunciate non hanno contrapposizioni, sono perfettamente complementari l’una con l’altra. Sono d’accordo che quando c’è stato questo lieve innalzamento del prezzo dei carburanti qualcuno ha detto, postando anche immagini con cartelli, che la benzina costava 2,50 euro. Se fosse costata 2,50 euro al litro ci sarebbe stata sicuramente una speculazione, perché era ingiustificato quel prezzo. Il prezzo medio è 1,8, 20 centesimi in meno di giugno quando c’era lo sconto fiscale sulle accise e quindi senza lo sconto fiscale siamo a 20 centesimi in meno, più o meno il prezzo del 2012 addirittura. Diciamo che non c’è una grande distanza, si è fatta molta confusione e si sono alzati i polveroni su questo”.
Un errore e una cosa giusta: De Bortoli usa bastone e carota con Meloni
“L’altra immancabile verità - sottolinea ancora Rampelli - è legata alle scelte politiche che sono state fatte. Non abbiamo mai detto che avremmo tagliato o addirittura cancellato le accise in 60 giorni. Può essere un investimento da costruirsi nel tempo, abbiamo cinque anni di legislatura e di governo a disposizione. Cercheremo di abbassare o se possibile di cancellare le accise. In questa fase storica, avendo una manovra finanziaria che cubava 35 miliardi, 22 dei quali erano destinati al caro bollette, su cui tutto il Parlamento era d’accordo. Noi abbiamo anche alzato l’indice Isee dei destinatari, abbiamo allargato la piattaforma. Erano dunque rimasti 13 miliardi, se avessimo prorogato il provvedimento dello sconto delle accise avrebbe consumato un miliardo al mese, circa 12 miliardi, e saremmo stati a 34 miliardi su 35, praticamente era inutile votare. Potevamo - dice ironicamente il deputato di FdI - mettere un videocitofono a Palazzo Chigi, perché non c’era bisogno di fare scelte di alcun tipo”.
Il sondaggio umilia la sinistra e smentisce i critici: nuovo picco per Meloni
“Dal 2019, anno del video di Meloni al benzinaio però non è cambiato niente… Quel video non si può fare più?”, chiede De Gregorio a Rampelli, che replica così: “Con la realtà occorre fare i conti, a maggior ragione se ti trovi in una posizione di responsabilità e conduci un governo. Ma io voglio anche aggiungere una piccola osservazione. Fratelli d’Italia all’opposizione di Mario Draghi ha votato due decreti aiuti su tre, quindi si può essere collaborativi e costruttivi anche stando all’opposizione. O realisti se preferite. Siamo stati realisti, costruttivi e - la chiosa di Rampelli nel lungo discorso su benzina e diesel - abbiamo votato a favore perché erano decreti che aiutavano gli italiani”.