caso ong
Senaldi inchioda il Pd: se gli piacciono i migranti perché protesta se arrivano?
Come la giri non regge. È la polemica innescata dalla sinistra sull'ipotesi che i porti indicati dal governo per fare sbarcare i migranti soccorsi dalle Ong coinvolgano solo città amministrate dal Pd o comunque dal centrosinistra. Ma c'è o non c'è una scelta politica in questo senso da parte del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e in generale del governo di centrodestra, come ipotizzato da Repubblica? A intervenire nel corso della puntata di domenica 8 gennaio di Controcorrente, su Rete 4, sono tra gli altri il condirettore di Libero Pietro Senaldi e il sindaco di Pesaro Matteo Ricci.
L'esponente del Pd auspica che l'accoglienza sia diffusa e condivisa, tuttavia "non si capisce la ratio di portare persone con condizioni di salute molto precarie a un porto lontano". "Noi faremo il nostro dovere e non dimentichiamoci che comunque l'accoglienza è a carico del Ministero degli Interni, i comuni danno una mano ma non sono i diretti responsabili" afferma il sindaco dem.
Senaldi interviene poco dopo: "Non ha bisogno del mio assenso ma credo che il sindaco Ricci abbia risposto bene" e a questo punto è la "sinistra che deve mettersi d'accordo". Insomma, delle due l'una: se alla sinistra piace "l'accoglienza non può protestare se poi qualche nave arriva anche in un porto di una città amministrata" dal Pd. Il giornalista osserva: "Se sei per l'accoglienza vuol dire che gli immigrati ti piacciono, non puoi dire 'oddio cosa mi stai facendo'" se sbarcano nel tuo porto.
Ma c'è o non c'è un disegno da parte del governo? "Non c'è un intento punitivo - commenta Senaldi - Però è giusto che tutto il Paese e non solo la Sicilia o peggio Lampedusa senta il peso" dell'immigrazione. "Se i migranti cominciano a sbarcarti sotto casa, magari capisci che esistono - conclude il giornalista - e non è un problema inventato da Matteo Salvini o dal governo di centrodestra".