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In Onda, Paolo Mieli sul Qatargate: il silenzio del Pd la dice lunga

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Qatargate e sinistra. Un binomio indissolubile in queste ore. Lo scandalo delle tangenti al Parlamento europeo scuote anche i palazzi della sinistra italiana. E, secondo alcuni commentatori, il silenzio di gran parte della sinistra sarebbe sospetto. Se n'è parlato nella puntata di Onda del 17 dicembre, quando negli studi di La7 era ospite anche il giornalista e scrittore Paolo Mieli.  

 

 

 

Giornalista e scrittore: "C'è un partito che ha ecceduto: il Pd. Ci sono tanti ex ministri e presidenti del Consiglio che poi sono diventati dirigenti all'Eni, alle banche, alla Fao. E quelli che non prendono grandi incarichi vanno a fare i lobbisti, mini lobbisti o grandi lobbisti che siano. Anche il silenzio del Partito democratico su questa storia significa qualcosa: aspettiamo, vediamo chi hanno preso nella rete e speriamo che il Natale si porti via tutto. E poi facciamo una legge sulle lobby. Ma se uno in passato è stato coinvolto in un processo e non ha parlato, quando poi torna nelle assemblee del Pd o di Articolo 1 viene accolto con vere standing ovation. Quando Massimo D'Alema fu rivelato che legittimamente faceva il consulente d'armi poi andò in un'assemblea di Articolo 1 e non avevano più la pelle nelle mani per quanto lo applaudivano. Qui in Italia i casi di corruzione sono tantissimi".          

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