Paolo Mieli, il sospetto sul Qatargate: "Democristiani e socialisti...". Cala in gelo in studio
Il Pd sceglie la linea dura e sospende Andrea Cozzolino. L'europarlamentare dem non è indagato e si è dichiarato "estraneo ai fatti", ma il suo nome è stato tirato in ballo da Francesco Giorgi, al centro del Qatargate. Il Nazareno si muove appena il primo dei suoi eletti viene coinvolto, anche se lateralmente, dalle ricostruzioni. La questione morale, in ogni caso, è ormai a tutti gli effetti al centro del congresso.
Questo però secondo Paolo Mieli, ospite di Tagadà nella puntata di venerdì 16 dicembre su La7, non è sufficiente: "È comunque tardi - confessa alla conduttrice di La7 Tiziana Panella -. Il partito socialista greco, appena saputa la notizia, ha subito sospeso la Kaili. Non ha aspettato di fare queste ritualità".
In ogni caso per Mieli si tratta di un dettaglio non da poco: "È una cosa di un certo interesse, è doppiamente importante. Tutti si autosospendono, anche Soumahoro si è autosospeso. Io questa cosa non la capisco". Poi però spezza una lancia a favore dei dem: "Importante che il Pd lo abbia sospeso senza arresto o il ritrovamento di banconote, ma con l'uscita elementi imbarazzanti".
#tagada "Si era autosospeso come #Soumahoro, importante che lo abbia fatto il #PD senza arresto", Paolo #Mieli commenta la notizia della sospensione dell'europarlamentare #Cozzolino https://t.co/A4OByvLfYi
— La7 (@La7tv) December 16, 2022
Poi l'ex direttore del Corriere della Sera fa una previsione sullo scandalo: "Fra un po' non se ne parlerà più neanche al Parlamento europeo, si stanno mettendo d'accordo democristiani e socialisti per far passare la buriana". Il sospetto è terribile: "La cosa in sé allude a qualcosa di molto più grande. È molto probabile che quelle cifre fossero delle provvigioni per mazzette".