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Controcorrente, Verderami difende la manovra: "Polemiche surreali"

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Sono polemiche surreali. Così il giornalista del Corriere della Sera Francesco Verderami, ospite di Veronica Gentili nel salotto di Controcorrente su Rete4, difende la manovra finanziaria del governo Meloni dagli attacchi del collega Piero Sansonetti.  

"Trovo surreali queste polemiche sulla manovra. Rispetto all'accusa rivolta da Sansonetti che la definisce senza visione dico che questa è una manovra che non poteva avere visione. Questa è una finanziaria emergenziale: non tanto per i tempi in cui è stata fatta ma per quello che doveva fare, ovvero tamponare questa fase di crisi legata al conflitto in Ucraina e all'aumento del prezzo del gas. Sul fatto che la manovra abbia scontentato tutti, bisogna dire che su ogni manovra di ogni governo i sindacati hanno protestato, Confindustria ha protestato, i pensionati hanno protestato. E questo Sansonetti lo sa. Da qualche parte questi soldi dovevano pur andare. E sono andati per cercare di gestire, alla meno peggio, il problema dell'energia" spiega il giornalista.  

"Poi su questo si innestano tutta una serie di provvedimenti che sono spot verso una parte dell'elettorato che ha votato il centrodestra. Ma la domanda che mi pongo, dopo aver sentito gli alti magistrati della Corte dei conti, è: ma è con il caffè al bar che noi abbiamo una sorta di indice di mancati pagamenti di tasse e quindi di evasione che ci pongono ai vertici, purtroppo, dei Paesi occidentali? È perché paghiamo il caffè al bar con i contanti e non con il bancomat che abbiamo questo buco di bilancio che invece potrebbe essere colmato se le tasse venissero pagate? Io penso che questi temi siano ascrivibili alle polemiche politiche che inevitabilmente avvengono ogni volta che c'è una legge di bilancio. Se questa finanziaria sta attaccando i poveri allora delle due l'una: o dà i soldi ai ricchi e quindi dovrebbe essere contenta Confindustria, oppure questo non avviene. Ogni categoria ha i suoi interessi da portare avanti ma per prima cosa c'è l’emergenza e poi non ci sono i soldi" conclude Verderami.      

 

 

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